Il grattacielo oscura il digitale terrestre
Decine di palazzi protestano: “Non si vede più la tv” - da La Stampa del 27.11.2013
27 November, 2013
Fabrizio Assandri
Il geometra in pensione Rinaldo Bazzoni ha dovuto dire addio al suo canale preferito, Rai Storia. Elena Cervino è alle prese con le lamentele della figlia, studentessa ventenne, che deve rinunciare a Mtv, Cielo e Real Time. Il signor Giuseppe Vasco non può più tifare con «La domenica sportiva». Hanno spostato l’antenna condominiale da una parte all’altra del tetto. È stato inutile: i canali continuano a saltare. La situazione delle palazzine negli interni di corso Vittorio 192 è comune a centinaia di appartamenti del quartiere, dove da mesi vedere la tv è un’impresa.
Il «cono»
A generare le interferenze, secondo antennisti, residenti e anche secondo la Rai, è il parallelepipedo d’acciaio di Renzo Piano. Il grattacielo, giunto all’altezza massima di 166 metri e pochi centimetri, crea un cono d’ombra sui palazzi, anche a diversi isolati di distanza, oscurando le frequenze che arrivano dalla collina (non ci sono problemi per i canali satellitari). Un effetto collaterale a cui forse non aveva pensato nemmeno il comitato battutosi contro il grattacielo (il cono d’ombra di cui parlava si riferiva al sole, non alle antenne).
Gli scatti continui
«La tv va a scatti, saltano di continuo la Rai e La7 e i canali del digitale terrestre» spiega il giovane residente Davide Albanese. Il cono d’ombra alle spalle del grattacielo tocca le zone di corso Racconigi, corso Francia, via Cialdini. Bisogna spesso risintonizzare i canali. Non solo: «Si vedono le immagini a puzzle o strisce, le figure sono deformate, il sonoro salta. Eppure il canone lo paghiamo: alcuni cittadini hanno fatto una petizione di protesta».
Intesa San Paolo riconosce il problema: «Siamo disponibili a ospitare un ripetitore sul grattacielo. La Rai ha fatto un sopralluogo». Il timore dei residenti è che la situazione non si sblocchi fino alla fine dei lavori, prevista in primavera. Vogliono una soluzione immediata, magari provvisoria. Secondo la Rai per l’arrivo dei ripetitori dovrebbero bastare poche settimane: «Non ci aspettavamo questi effetti sui canali».
I rimedi
Adriano Grassotti, amministratore di alcuni stabili: «Non è bastato spostare l’antenna, quasi mille euro di spesa». L’antennista Salvatore La Spina conferma che il problema è diffuso. Ha fatto dodici preventivi, ma molti non se la sentono di spendere una cifra simile. «In alcune palazzine abbiamo migliorato la situazione orientando le antenne non più verso la collina ma verso Lanzo: i canali del digitale di cinema e sport, però, continuano a non vedersi». A volte bisogna mettere un filtro per i singoli canali, altre volte bisogna ottimizzare i livelli del segnale. «Il digitale ha una soglia di qualità al di sotto della quale i canali saltano: il cono d’ombra ha reso instabile il segnale con continue turbolenze».