Smog Roma, Legambiente: quasi 100 superamenti in 8 giorni
Allarme smog, Legambiente: “Quasi cento superamenti in otto giorni per le PM10, salute a rischio. Targhe alterne ok ma non bastano, Giunta Marino preveda subito blocco totale e nuove politiche contro l'inquinamento”
13 December, 2013
Allarme smog: sono quasi cento i superamenti dei limiti di legge per le PM10 negli ultimi otto giorni nelle tredici centraline della rete di monitoraggio dell'Arpa Lazio nel Comune di Roma. Nonostante i due giorni di stop alla circolazione a targhe alterne, i valori di PM10 a Roma continuano ad essere oltre la soglia consentita dalla legge, e i rischi per la salute dei cittadini sono molto seri. Per questo Legambiente rilancia e chiede alla Giunta Marino di prevedere subito, oltre alle targhe alterne, anche il blocco totale della circolazione e nuove politiche contro l'inquinamento.
Nei giorni 9 e 10 dicembre scorsi, durante il divieto di circolazione alternato dei veicoli, il valore delle PM10 è sceso rispetto ai giorni precedenti, ma l'11 e 12 dicembre, ribadisce Legambiente, le centraline hanno misurato di nuovo valori elevatissimi: giovedì, a Preneste 78 microgrammi per metro cubo, a Cinecittà 77, a Tiburtina 73, addirittura a Cavaliere si misurano 71 microgrammi delle insidiose polveri.
“La salute dei cittadini è seriamente messa a rischio, gli studi medici dicono chiaramente che in queste condizioni aumentano ricoveri e morti per cause respiratorie, oltre alle targhe alterne servono blocchi totali della circolazione e nuove politiche strutturali contro l'inquinamento", afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio. "Mentre si è in un'emergenza smog come quella di questi giorni, è evidente che vanno adottate tutte le misure utili a impedire nuovo smog nell'aria, fermando quindi i veicoli, visto che sono i principali responsabili delle PM10 in città. Le targhe alterne e le Domeniche a piedi sono, quindi, uno strumento utile ma servono interventi ancora più decisi per fermare l'emergenza che è di natura sanitaria. Per questo, Legambiente chiede che a Roma si attuino subito uno o più blocchi totali della circolazione, anche coordinati con le altre città del Lazio dove le polveri sono oltre i limiti di legge".
I recenti dati dello studio MEDparticles dello scorso luglio, lanciavano un vero allarme per rischio tumore nella Capitale, con un +35% di possibilità in più per il tumore al polmone per ogni 10 microgrammi di polveri sottili PM10 in più per metro cubo d'aria. Un valore decisamente peggiore rispetto alla media europea dove si attesta al 22%. Nella Capitale, peraltro, possono essere attribuiti al forte inquinamento l'11% dei casi di aggravamento di asma nei bambini, il 18% di problemi acuti negli anziani malati di malattie coronariche.
“A Roma serve una rivoluzione per la mobilità che porti la Capitale ad essere più vicina alle altre grandi capitali europee, con più mezzi pubblici e meno trasporto privato, è questa la ricetta del nuovo piano della mobilità che Legambiente da sempre auspica", continua Parlati. "Molto bene la proposta dell'Assessore Impronta di un'area C come a Milano, sulla quale siamo pronti a ragionare, Legambiente già diversi anni fa propose questa scelta mantenendo la ZTL e prevedendo un'area tariffata molto più ampia, con ricavi destinati tutti al trasporto pubblico. Un nuova cura per le ferrovie metropolitane, una nuova rete tranviaria, Zone a Traffico Limitato, Zone 30 kmh, pedonalizzazioni estese in tutta la città. Subito la pedonalizzazione definitiva del Colosseo, nuovo piano per i pullman turistici senza aree sosta in centro, stop alle tariffe agevolate per la sosta tariffata e via libera ad una una vera rete di corsie preferenziali per il mezzo pubblico. Bike sharing, car sharing, car pooling, a Roma serve una mobilità nuova che punti su un trasporto pubblico efficiente e sostenibile per muoversi e respirare meglio. La Giunta Marino si è insediata da pochi mesi ma non si può perdere tempo, servono scelte immediate".
Nel resto del Lazio la situazione dello smog in queste settimane è altrettanto seriamente preoccupante e richiede scelte di limitazione del traffico privato. La provincia di Frosinone è quella con la peggiore performance: nel territorio del capoluogo ciociaro, i valori di PM10 sono impressionanti, con punte che arrivano fino a 3 volte il limite consentito a Frosinone Scalo (dove ieri si misuravano 162 microgrammi di PM10 per metro cubo), Ceccano (135 microgrammi), Cassino (124 microgrammi) e Ferentino (105 microgrammi). In provincia di Roma, fuorilegge Ciampino (78 microgrammi), Colleferro (75 microgrammi) e Guidonia (62 microgrammi). Problemi anche a Latina dove si misurano 55 microgrammi di PM10 nella centralina di viale Romagnoli.
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