Polveri oltre i limiti di legge ma la pioggia fa annullare il blocco dei diesel Euro 3
L’Arpa: l’acqua disperderà l’inquinamento - da La Repubblica del 18.12.2013
18 December, 2013
Ilaria Carra
DOMANI piove. Per gli esperti di Arpa «è ragionevole ritenere che le concentrazioni scenderanno». Saltano allora i divieti antismog previsti da oggi su scala provinciale per contrastare l’emergenza da polveri sottili, fuorilegge da più di dieci giorni di fila. E così anche i Comuni intenzionati ad applicare il blocco dei diesel Euro 3 fanno marcia indietro. Non senza che si scatenino polemiche soprattutto tra il Comune, più ortodosso nell’applicare «misure emergenziali evidentemente impopolari ma necessarie», come spiega l’assessore all’Ambiente Pierfrancesco Maran, e la Provincia, con l’assessore Cristina Stancari, che aveva spinto comunque per una deroga per «tutelare le festività
natalizia».
Il decimo giorno di sforamento è stato lunedì. Oggi avrebbero dovuto scattare le tre misure previste dal protocollo provinciale: stop alla circolazione dei diesel
Euro 3 senza filtro dalle 8.30 alle 18 (dalle 7.30 alle 10 i furgoni); diminuzione di un grado dei riscaldamenti e due ore in meno di funzionamento delle caldaie; invito ai negozianti a tenere chiuse le porte di ingresso per non disperdere calore. Misure che dopo tre giorni consecutivi di Pm10 sopra la soglia vengono sospese. E che comunque prevedono che in caso di pioggia si possa derogare, alimentando così per alcuni l’aleatorietà del provvedimento.
Ma già dalla settimana scorsa i commercianti e gli industriali avevano fatto pressing sulla Provincia perché non applicasse i divieti durante le feste per non scoraggiare lo shopping. Così Palazzo Isimbardi ha convocato i sindaci, ieri, per decidere il da farsi. La scelta (di molti): si blocca, a meno che l’Arpa non certifichi una dispersione delle polveri causa pioggia proprio nel primo giorno di blocchi. Previsione arrivata (peraltro era già sul sito da giorni): «Giovedì e venerdì le condizioni meteo saranno da variabili a favorevoli alla dispersione degli inquinanti: questo tipo di previsione non può dare risposte certe in merito a quale valore di concentrazione raggiungeranno ». Così, niente divieti anche a Milano, pronto a bloccare con altri 17 comuni, molti di centrosinistra (Sesto San Giovanni, Cinisello, Bresso, Rho, Pero, Cormano, Settimo, Cologno, Cernusco, Pregnana, Buccinasco, Pieve Emanuele, Cesano Boscone, Corsico, San Donato, Rozzano, San Giuliano). A differenza di altri otto sindaci, che si erano già sfilati per via della crisi e nel nome dello shopping natalizio da tutelare (Peschiera, Segrate, Assago, Cornaredo, Lacchiarella, Corbetta e Bollate).
La lotta allo smog un po’ come terreno di contrapposizioni politiche. Per la Provincia «sembra irragionevole volere applicare a tutti i costi il protocollo in questo momento di crisi e viste anche le condizioni meteorologiche che prevedono precipitazioni per i prossimi giorni». Maran parla piuttosto di «riunione surreale». E aggiunge: «Sarebbe importante preservare l’applicazione in automatico del protocollo senza sottoporlo ogni volta a pressioni e fibrillazioni politiche: senza l’apporto della Regione questi divieti sono comunque deboli, nonostante siano un passo in avanti ». La Regione, però, risponde picche: «Le misure emergenziali sono inutili — taglia corto l’assessore Claudia Terzi — servono azioni strutturali come quelle del
piano regionale dell’aria».