Nel 2013 l’aria meno sporca degli ultimi decenni
- da La Stampa del 03.01.2014
04 January, 2014
Andrea Rossi
Faticherete a crederci eppure è così: nel 2013 abbiamo respirato l’aria migliore degli ultimi decenni. Di sicuro dal 2000 a oggi, da quando cioè i dati sugli inquinanti vengono immagazzinati e pubblicati ogni giorno dall’Arpa, l’agenzia per la protezione dell’ambiente. Mai così pochi giorni di superamento dei limiti delle polveri sottili. Mai, soprattutto, concentrazioni di veleni così basse.
Allineati all’Europa
Finalmente, dopo decenni di tribolazioni, ci siamo allineati a quel che l’Europa chiede, almeno per quanto riguarda i livelli di Pm10, le polveri sottili, molto nocive perché così impercettibili da non essere filtrate dalle narici, e da finire direttamente nei polmoni: la media dell’anno appena passato è stata circa 38 microgrammi al metro cubo contro i 40 imposti dall’Unione europea. Non era mai successo: nel 2012 ci si era fermati a 48,1, nel 2010 (un anno quasi miracoloso) a 43,3, in precedenza è persino inutile parlarne, si viaggiava tra i 51 e i 67. Veleno allo stato puro.
Gli sforamenti
Certo, le cose potrebbero andare meglio: ad esempio, per l’Europa il limite di 50 microgrammi al metro cubo di Pm10 non dovrebbe essere superata per più di 35 giorni l’anno. Pura illusione, almeno a Torino. Però nel 2013, per la prima volta (almeno dal 2000) siamo scesi sotto i 100 superamenti annuali, pur sempre ben oltre il consentito. Secondo l’Arpa, i limiti in città sono stati sforati 88 volte, dato che fa la media tra il picco minimo della centralina del Lingotto (70 sforamenti) e il massimo della Consolata (97), e comunque nulla in confronto ai 118 giorni da bollino rosso del 2012 (alla Consolata), per non parlare dei 134 del 2011, dei 185 del 2006, dei 1999 del 2005 o dei 194 del 2002. Insomma, in dieci anni i giorni in cui Torino era fuorilegge si sono pressoché dimezzati. «È una tendenza ormai consolidata», ragiona Silvio Viale, consigliere comunale radicale eletto nel Pd, da sempre in prima linea sul fronte delle battaglie ambientaliste. «E dimostra come le misure straordinarie siano poco utili oltre che non giustificate dall’impatto dello smog sulla salute. Ben altro effetto hanno provvedimenti strutturali, come le nuove motorizzazioni o le caldaie meno inquinanti».
Ormai, tra l’altro, i mesi da incubo sono due: dicembre e gennaio. «La causa, più che il riscaldamento, sono il freddo e l’alta pressione», spiega Viale, tanto è vero che le piogge a cavallo di Natale hanno pulito l’aria fino a Capodanno. A ottobre, novembre, febbraio e marzo gli sforamenti sono diversi ma non tantissimi mentre negli altri mesi praticamente si azzerano.
Come migliorare ancora? I radicali, oggi, nella conferenza stampa d’inizio anno probabilmente torneranno alla carica: road pricing e limite di velocità ai 100 all’ora in tangenziale.