Arresto Cerroni, a Roma c'è chi festeggia con le arance
I comitati ZeroWaste, DiamociDaFare, ma anche Legambiente, commentano positivamente l'arresto del patron di Malagrotta Manlio Cerroni. E i cittadini della Valle Galeria festeggiano con le arance a Malagrotta
10 January, 2014
“Il sistema romano della 'mondezza' sta finalmente sgretolandosi: dopo la chiusura della discarica di rifiuti tal quale più grande d'Europa ora anche il suo patron Manlio Cerroni ed il suo staff sono agli arresti domiciliari insieme a pezzi importanti della struttura dirigenziale regionale che ha gestito bene o male tutta la decennale fase commissariale straordinaria del Lazio, in cui Cerroni e la sua 'città delle industrie ambientali' di Malagrotta hanno sempre avuto il ruolo di protagonisti incontrastati”. Così commentano ZeroWasteRifiuti Lazio e il Comitato DiamociDaFare l'arresto di Manlio Cerroni e di altre 6 persone per per associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti. Una notizia che ha fatto esultare parecchie persone a Roma, in particolare i cittadini che abitano la Valle Galeria, la zona in cui sorge il sito di Malagrotta: il 9 gennaio alle ore 21.30 il Presidio Cittadini Liberi della Valle Galeria si è infatti incontrato di fronte ai cancelli, ormai chiusi, della discarica di Malagrotta (proprio dove erano stati posti i simbolici lucchetti il 30 settembre scorso) per portare le arance a Manlio Cerroni.
Perché proprio le arance? L'iniziativa parte dal modo di dire “ti porto le arance in carcere” che dovrebbe risalire al periodo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo: a quanto pare il vitto delle carcere era molto povero di alimenti freschi e lo scorbuto, dovuto alla carenza di vitamina C, era molto diffuso; quindi parenti e amici in visita usavano rifornire i carcerati d'arance (ricche di vitamine C e P) per scongiurare la malattia.
Inoltre, comitati e associazioni romane chiedono un nuovo piano dei rifiuti che rompa definitivamente con il passato che ha visto Cerroni e le sue società al centro di ogni scelta, e a sindaco di Roma e Ministero dell'Ambiente inviano una lettera per chiedere di respingere con fermezza qualsiasi ipotesi di riavvio od ampliamento del gassificatore di Roma/Malagrotta "in quanto trattasi di un impianto oramai obsoleto e quindi potenzialmente pericoloso, ad alto impatto ambientale, e probabilmente con autorizzazioni e dichiarazioni di conformità tutte da riverificare".
Anche Legambiente ha commentato con speranza l'arresto di Cerroni: “Nella gestione dei rifiuti del Lazio c'è un cancro criminoso gravissimo che oggi sembra essere scoperto con chiarezza e che va subito debellato”, ha affermato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio.
Nel frattempo Roma sembra voltare pagina, o almeno ci prova, sulla questione rifiuti, anche con la nomina del nuovo CdA dell'Ama e con l'imminente decisione sul commissariamento straordinario ai rifiuti dopo la scadenza del mandato di Goffredo Sottile. “Chiediamo che si chiuda con qualsiasi gestione commissariale straordinaria, dato che Roma ed il Lazio hanno bisogno che siano le istituzioni elette a farsi carico di scelte ordinarie di gestione in linea con le direttive europee, visto che i commissari hanno sinora contribuito a tenere in piedi un sistema monopolistico che ha relegato Roma per 30 anni ad un ruolo infimo sui rifiuti”, hanno detto ZeroWasteRifiuti Lazio e il Comitato DiamociDaFare su questo questione. Mentre il sindaco Ignazio Marino e l'assessore all'Ambiente Estella Marino nei giorni giorni hanno ribadito che sono in corso “con il Ministro Orlando una verifica attenta sulle necessità di Roma: si ragiona se, vista la fase di trasformazione del sistema industriale che stiamo vivendo, sia necessario mantenere poteri straordinari del Commissario assegnati ad una delle amministrazioni ordinarie: Regione, Provincia e Comune. I poteri andranno definiti dal decreto”.
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