Bari, rifiuti in cambio di buoni spesa. Ma l’iniziativa non decolla
Il servizio partito due anni fa stenta a causa di alcuni problemi: è attivo solo poche ore durante la giornata, conviene solo con grossi quantitativi di rifiuti, ed è necessario abitare nei pressi dei centri di raccolta, per evitare sprechi di carburante. “Bari, buoni spesa in cambio di rifiuti, ma il gioco non vale la candela”. Articolo di Salvatore Schirone
11 January, 2014
Articolo di Salvatore Schirone di venerdì 10 gennaio 2014 dal sito www.barinedita.it.
A Bari se porti i tuoi rifiuti ei centri di raccolta Amiu (umido, carta, plastica, vetro e indumenti) vieni ricompensato con buoni spesa. Ma l’iniziativa partita da due anni, a conti fatti, non è conveniente. Aperture risicate (dalle 8.30 alle 11) e conviene solo se si hanno da smaltire dei grossi quantitativi di rifiuti
Sono quattro i centri di raccolta cittadini, in via Napoli, in via Fuzio (nella zona industriale), in via Oberdan e in via Martin Luther King. Gli ultimi due, a detta dell’Amiu, sono i più attivi ed è lì che andiamo per capire come funziona il servizio.
Arrivati in via Luther King ci accorgiamo di una prima grande limitazione: la raccolta viene eseguita solo di mattina tra le 8 e le 11.30, quindi nel pieno della giornata lavorativa. Infatti sono per lo più pensionati quelli che arrivano qui. A piedi con grosse buste o trainando un carrello della spesa. “Trainando” perché secondo il regolamento pubblicato sul sito dell'azienda, per ottenere un buono di 10 euro da spendere nei supermercati Ipercoop, bisogna raccogliere 100 punti. E per ottenere un punto ci vuole o mezzo chilo di plastica o 2 chili di carta o 3 di vetro o 5 di indumenti. Facendo due conti, per avere un buono di 10 euro bisogna portare, in alternativa, 50 chili di plastica, 200 chili di carta, 300 di vetro o 500 di indumenti. Mica facile.
Incontriamo la signora Carmela. Lei è stata un'entusiasta della prima ora, e con rammarico ci dice: «In questi due anni sono riuscita a ottenere in tutto cinque buoni. All'inizio mi piaceva fare ogni tanto due passi "ecologici", ora però non me la sento più di caricarmi di pesi. Oltretutto ultimamente il personale è diventato molto più fiscale: pesano sempre per difetto. Oggi per pochi grammi non ho raggiunto i due punti. Non credo ci verrò più». E né a Carmela conviene venire in auto: non ci sono buoni che rimborsano la spesa di benzina.
In via Oberdan già verso le 11 non si vede più nessuno. Qualche minuto prima avevamo incontrato una signora che ci aveva detto: «Abito qui vicino e non mi costa nulla venire qui». E poi con sorpresa ci aveva domandato: «Ma davvero la raccolta sta per finire? Che fregatura non ho ancora raggiunto i cento punti».
Un impiegato rassicura però «che ci sarà un proroga». Lo stesso ci dicono al numero verde. Ma non ci sono certezze. E addirittura nel regolamento (e ci auguriamo sia un refuso) l'articolo 12 (vedi foto in galleria) stabilisce: “I premi devono essere utilizzati entro e non oltre 6 mesi dal termine dell’operazione e quindi entro il 21 agosto 2013, presso gli esercizi convenzionati”. Quindi staremmo già fuori dai limiti di tempo.
Non conosciamo ancora i dati ufficiali sulla reale incidenza dell'iniziativa sulla raccolta complessiva della differenziata, ma immaginiamo che si tratti di valori risibili. Il servizio è attivo solo per poche ore durante la giornata ed è conveniente solo se si hanno da smaltire dei grossi quantitativi di rifiuti. In più è necessario abitare nei pressi dei centri di raccolta, per evitare uno spreco di carburante.
Non crediamo che questa iniziativa avrà futuro, perlomeno non a queste condizioni. Un’impiegata dell'Amiu ci assicura infatti che presto entrerà in vigore un nuovo sistema di incentivi. Non più buoni spesa ma una tessera magnetica collegata al nostro codice fiscale segnerà la quantità di rifiuti differenziati smaltiti. Una riduzione del 10 per cento della Tares, dovuta al raggiungimento di 500 chili. Staremo a vedere.