Car sharing e nuovi metrò: "Via 110mila seconde auto"
Pisapia presenta il piano del traffico (PUMS): "Non è il libro dei sogni". A Milano ci sono 55 vetture ogni 100 abitanti, contro le 31 di Londra e le 25 di Parigi. Mantenere un'auto costa in media 7.000 euro l'anno. "Vogliamo il rispetto delle regole per garantire la sicurezza" - da Repubblica.it del 04.07.2013
03 July, 2013
di Ilaria Carra
Togliere dalla strada le seconde auto. E non solo. Sono circa 110mila le vetture immatricolate a Milano oltre alla prima, quella principale, utilizzata da una famiglia. Una coda ipotetica di 500 chilometri fino a Roma. Convincere i proprietari che possono farne a meno — almeno quelli per i quali non sono indispensabili — è una delle missioni del Piano urbano della mobilità sostenibile del Comune: un documento che disegna oggi il sistema di trasporti e le sue modalità per i prossimi dieci anni, puntando a creare le condizioni per cambiare le abitudini dei milanesi. Mantenere un’auto, si stima, costa circa 7mila euro all’anno: le seconde auto così valgono quasi un miliardo, soldi che secondo il Comune potrebbero essere spesi dalle famiglie in altro modo. Certamente, però, bisogna dare più alternative per spingere la gente alla ecoconversione. La «mobilità delle opportunità», la chiamano a Palazzo Marino.
Due nuove linee del metrò (la 4 e la 5) porteranno 30 chilometri in più di rete, l’apertura del mercato del car sharing ai privati consentirà di offrire più auto in affitto e in modo più semplice; poi ci sono 93 nuovi chilometri di piste ciclabili già finanziati, 15 milioni per la sostituzione e la manutenzione delle scale mobili nel metrò (sette sono già state riparate da Atm rispettando i tempi tra cui Lima, Moscova e Porta Venezia, altre 16 lo saranno entro l’anno), il 75 per cento in più di stazioni di bike sharing con le risorse derivate da Area C, nuove isole pedonali e zone a 30 chilometri all’ora.
Eccoli, alcuni dei punti promessi dal piano della mobilità del futuro. L’obiettivo numero uno resta l’abbattimento del numero di auto per abitante: a Milano sono 55 per ogni cento cittadini mentre nel resto d’Europa la cifra si abbassa: 29 a Berlino, 35 a Monaco, 31 a Londra, 25 a Parigi. Il piano punta a mantenere la riduzione di un terzo del traffico in ingresso in centro portata da Area C (e del 7 per cento nel resto della città) mentre si cercherà di accrescere del 10 per cento lo spazio pubblico sottraendolo alla sosta dei veicoli, selvaggia e non. «Non è un libro dei sogni», assicura il sindaco Giuliano Pisapia, ma piuttosto «un passo in avanti per migliorare la qualità della vita della città con un provvedimento atteso da 10 anni e che ha mosso i suoi primi passi col referendum del 2011». Nessuno scopo pedagogico, precisa il sindaco: «Non vogliamo educare nessuno ma solo creare le condizioni perché ci siano regole da rispettare per la sicurezza di tutti. E perché emerga una coscienza civica e civile».
Il primo passo del “percorso condiviso” è già in atto: una fase di ascolto con associazioni, esperti e cittadini che durerà un paio di mesi. Entro la fine del prossimo anno il consiglio comunale dovrebbe poi approvare il piano, aggiornato da Palazzo Marino (l’ultima revisione è del 2006) anche dopo l’invito del Consiglio di Stato che sospese Area C (su richiesta di un garage del centro) ad adeguarlo. E nel provvedimento rientra anche l’ipotesi di estendere, in futuro, il ticket. «L’obiettivo é una Milano più intelligente e sostenibile, con servizi che semplifichino sempre più la vita a cittadini e imprese»: un auspicio espresso dall’assessore alle Politiche per il lavoro, Cristina Tajani.