Doppio senso ciclabile, Fiab: "Le bici si muovano come l'acqua"
Al seminario "La ciclabilità in Europa: come rendere un Paese bike friendly", organizzato a Montecitorio, Valerio Parigi di Fiab sostiene che "il doppio senso permette alla bici di compiere i tragitti più brevi, proprio come l'acqua. Non è pericoloso, al contrario l'incidentalità si riduce”
14 February, 2014
di Giorgia Fanari
"In tutta Europa i doppi sensi ciclabili per le biciclette sono accettati e regolamentati grazie all'apposizione di cartelli. In Italia se ne discute in questo periodo, ma per fortuna alcune città più evolute si sono già adeguate". Così Valerio Parigi, responsabile Ciclabilità e Mobilità urbana FIAB, nel corso del seminario "La ciclabilità in Europa: come rendere un Paese bike friendly" organizzato venerdì 14 febbraio a Roma a Montecitorio. "Il doppio senso evita circumnavigazioni, permette alla bici di compiere i tragitti più brevi, proprio come l'acqua", continua Parigi presentando le considerazioni a favore del doppio senso ciclabile, definito astutamente “contromano” da chi ha una visione autocentrica del traffico e della mobilità. "Non è pericoloso – prosegue Parigi - al contrario l'incidentalità si riduce ed è più alta nel senso di marcia. Può essere consentito facilmente grazie alla segnaletica che già esiste e che è largamente sperimentata in Italia". Dove farlo il doppio senso ciclabile?: "Nelle zone 30 o a moderazione del traffico va fatta a tappeto, e sempre nelle zone pedonali. Non servono misure minime di larghezza delle strade, anzi: la larghezza crea problemi e spesso viene ridotta con l'introduzione di parcheggi a spina di pesce. E non sono necessarie corsie ciclabili per autorizzare il controsenso". Insomma, basta un pannello sotto il divieto di accesso: "Eccetto per le bici". "Tutto ciò che si fa in Europa - conclude Valerio Parigi - si può fare anche in Italia".