A Smat il premio “Top Utility”
La società pubblica torinese ha sbaragliato la concorrenza e vinto la seconda edizione della competizione promossa da Federutility. Alle spalle, Publiacque di Firenze e Acque Spa di Empoli. Premi anche a Hera, Edison e Publiambiente. Nel 2012, le prime cento aziende dei settori idrico, elettrico, gas e rifiuti hanno investito più di 4 miliardi di euro
26 February, 2014
di Pietro Mezzi
Il premio della seconda edizione di “Top Utility” di Federutility va alla torinese Smat. Questa la motivazione: “E’ l’azienda che ha coniugato al meglio performance operative con costi mediamente inferiori rispetto ai competitori, investimenti elevati e con un’attenzione particolare ai rapporti con gli utenti”. Alle spalle della società idrica di Torino, nella graduatoria generale si sono piazzate Publiacqua di Firenze e Acque Spa di Empoli.
La classifica delle eccellenze delle multiutility italiane stilata sulla base dei dati del 2012 è stata prodotta dalla società Althesys ed è il frutto dell’esame di 153 parametri in cinque diverse aree di valutazione: criteri economico-finanziari; risultati operativi e capacità di innovazione; sostenibilità; clienti e sviluppo sul territorio; qualità della comunicazione. L’obiettivo dello studio è fornire alle imprese e ai consumatori le indicazioni generali sull’andamento del settore, gli strumenti per valutare i cambiamenti e premiare chi si è distinto.
Con Smat, nelle diverse aree, sono state premiate il Gruppo Hera per l’attività di comunicazione finanziaria e on-line; Edison per la sostenibilità e per gli alti livelli di formazione del personale e il basso indice di frequenza e di gravità degli infortuni al di sotto della media del comparto; Publiambiente per gli investimenti in tecnologia e innovazione; Acque spa di Empoli per essersi distinta nella speciale classifica delle local utility con ricavi al di sotto dei 150 milioni. Dallo studio condotto sulle maggiori cento aziende italiane pubbliche e private dell’energia, dell’acqua, del gas e dei rifiuti messe a confronto in occasione della seconda edizione della “Top Utility Analisys”, nel 2012 le imprese di servizi pubblici locali hanno superato la crisi con risultati economici e finanziari stabili o, in molti casi, addirittura in crescita. Acquedotti, aziende elettriche e del gas, aziende del comparto dei rifiuti, per esempio, hanno investito oltre 4,2 miliardi di euro, pari allo 0,3% del prodotto interno lordo e hanno sviluppato ricavi per 130 miliardi con 130 mila dipendenti. Queste cento aziende rappresentano il 66% dell’energia distribuita nel paese, il 79% dell’acqua potabile erogata al 71% della popolazione e il 38% dei rifiuti raccolti. Crescono nei dati economici, ma anche in quelli sociali e ambientali, e rafforzano il dialogo con i consumatori. Le loro dimensioni contano per il successo, ma non sono determinanti: alcune utility di taglia più contenuta e locale hanno avuto risultati migliori di grandi imprese quotate in borsa.