“Dal nuovo sistema di consegna merci la vera svolta per migliorare l’aria”
L’assessore Lubatti illustra i prossimi interventi strutturali per abbattere l’inquinamento - da La Repubblica (Torino) del 28.02.2014
28 February, 2014
di Diego Longhin
«Il 2014 sarà l’anno in cui si vedranno i primi frutti del nuovo sistema di consegna merci in città. Altro intervento strutturale che porterà ad un utilizzo di mezzi ecologici e ad un taglio dei veicoli pesanti in circolazione dentro la cinta daziaria». Secondo l’assessore ai Trasporti e alla Viabilità del Comune di Torino, Claudio Lubatti, questo sarà uno dei progetti cruciali del 2014 che potrà influire su smog e polverisottili.
Cosa succede nel 2014 sul fronte trasporti?
«Inizia l’accreditamento delle aziende che dovranno rispettare i punti del protocollo di trasporto merci che abbiamo messo a punto ».
Assessore, sburocratizziamo. Cosa vuol dire in concreto?
«Miglioramento del parco mezzi, con l’utilizzo si veicoli a basso impatto ambientale. Creazione di due hub esterni alla città, a Nord e Sud, dove concentrare le merci in arrivo. Riorganizzazione dei passaggi all’interno dei confini di Torino con micropassaggi delle merci tra le compagnie di trasporto per aumentare i carichi e ridurre i chilometri percorsi. Si tratta di uncambio che non si realizza dall’oggi al domani, ma una volta avviato porterà ad una ridefinizione della distribuzione che durerà per i prossimi quindici, vent’anni».
A Milano i nuovi servizi di car sharing spopolano. A Torino che si fa?
«Il 2014 sarà l’anno dove si trasformerà il servizio anche a Torino. Ancora in questi giorni abbiamo avuto riunioni per capire come intervenire, visto che qui c’è una società pubblica, Car City Club, partecipata da Gtt. Cosa dobbiamo fare? Chiuderla, trasformarla, farla rinascere?».
Qual è la sua linea?
«Milano ha deciso di fare un bando aperto a tutti i privati, facendoli entrare in città. Io sono convinto che sia il pubblico in partnership con il privato a gestire il servizio. È una strada diversa, mapercorribile».
Ai torinesi interessa il servizio, interessa la possibilità di prendere una macchina in un punto e lasciarla in un altro senza nessuna preoccupazione. Il Car City Club non è così. Come fare?
«Secondo noi sarà possibile realizzarlo cercando la collaborazione tra pubblico e privato. L’impegno sarà quello di attivare sia il sistema one way sia quello open».
Ossia?
«Prendere una macchina in un parcheggio e lasciarla in un altro, cosa che oggi non è possibile perché bisogna tornare all’area di sosta dove si è prelevata la vettura. E poi prendere invece un mezzo e lasciarlo dove si vuole. Il tutto con tariffe differenti».
All’80 per cento la concentrazione di polveri sottili è dovuta al traffico. Quali interventi pensa di attuare?
«Un car sharing più dinamico e flessibile aiuterà a ridurre il numero di auto private in giro. E poi, compatibilmente con le risorse, bisognerà intervenire sui mezzi pubblici. A medio termine, vorremmo puntare sul trasporto tranviario. Un patrimonio di Torino a cui non possiamo rinunciare ».
Pedonalizzazioni e zone 30: tutto fermo?
«Studi e sperimentazioni sono stati fatti. Si tratta di decidere. Bisogna però fare una verifica con la Sala Rossa. Il Consiglio comunale è pronto a votare un programma e a schiacciare il piede sull’acceleratore. Si vedano le ipotesi, si decidano e, se c’è un indirizzo preciso, nel 2014 si potranno iniziare a fare ».