LED, Fabio Falchi (CieloBuio): «Non sono sempre così convenienti, e quelli bianchi non sono nemmeno confortevoli»
i lampioni a LED sembrano offrire molti vantaggi in termini di riduzione dei costi e risparmio energetico, ma è davvero così? E cosa comportano in termini di comfort? Eco dalle Città lo ha chiesto a Fabio Falchi, esperto di inquinamento luminoso e presidente dell'associazione Cielo Buio
03 March, 2014
Sono sempre più numerose le città che avviano o progettano la sostituzione dei vecchi lampioni stradali con dispositivi di illuminazione al LED. Le lampade a diodi sembrano offrire molti vantaggi in termini di riduzione dei costi e risparmio energetico, ma è davvero così? E cosa comportano in termini di comfort? Eco dalle Città lo ha chiesto a Fabio Falchi, esperto di inquinamento luminoso e presidente dell'associazione Cielo Buio.
Efficienti e, alla lunga, convenienti: così vengono di solito descritti i LED, presentati in qualche caso come la strada ideale per ridurre i costi esagerati dell'illuminazione pubblica. È d'accordo?
Spesso si esalta la tecnologia LED che è sì più matura di anno in anno, ma a tutt’oggi non è ancora la più conveniente. Le cinquantamila ore di cui si parla come durata dei LED, ignora il fatto che di solito l’elettronica che li controlla dura meno. Inoltre, la manutenzione di palo in palo bisogna farla comunque. Cinquantamila ore di funzionamento sono circa 12 anni. In che condizioni saranno i vetri di chiusura se non vengono puliti per 12 anni? Ad oggi, è ancora il sodio ad alta pressione la tecnologia complessivamente più economica (nel senso di TCO, total cost of ownership).
Dal punto di vista del comfort, quale colore dovrebbero avere i LED? In particolare, sarebbero da preferire le lampade gialle o quelle bianche?
I LED oggi più efficienti sono quelli con temperatura di colore maggiore, oltre i 4000 kelvin, fino a 6000 K. Sono quelli con un colore azzurrognolo che rende spettrali le strade illuminate con temperature di colore così elevate. Il lampione a LED è inoltre molto più fastidioso e abbagliante di un analogo lampione al sodio (basta guardare direttamente i due tipi di lampione per rendersene conto). Se installassero LED con temperatura di colore di 3000 K o meno allora la luce sarebbe molto più confortevole, ma ad oggi l’efficienza di questi LED è ancora abbastanza bassa. Le grandi case sanno però che questa è la direzione da prendere. Infatti per l’illuminazione di interni le lampade a LED sono generalmente più ‘calde’, con temperature di colore di 2700 K.
Quali benefici economici potrebbero essere ottenuto con altri tipi di interventi, come l'installazione di regolatori di flusso o l'abbassamento dell'intensità luminosa?
L’installazione di riduttori di flusso permette notevoli risparmi e rientri veloci, ma non può essere fatta su impianti molto vecchi, come quelli ai vapori di mercurio. In generale, bisogna rinegoziare il costo di manutenzione annuo, in modo da ottenere già così risparmi enormi.
L'installazione del LED riduce automaticamente l'inquinamento luminoso?
No, anzi. A parità di altre condizioni, il fatto che la luce dei LED contenga una forte componente blu aumenta tutti gli effetti negativi dell’inquinamento luminoso, da quello classico astronomico ai danni alla salute umana. È assolutamente necessario che le città che decidono di installarli si adeguino a quanto prescrivono la gran parte delle regioni italiane (non il Piemonte, però): cioè che gli apparecchi di illuminazione devono essere totalmente schermati verso l’alto e che quindi la luce venga convogliata esclusivamente verso il basso, limitando così anche la luce intrusiva nelle camere da letto dei torinesi.
Quale sarebbe la migliore alternativa dal punto di vista dell'inquinamento luminoso?
L’ideale sarebbe che la tecnologia LED venisse sfruttata nell’unico aspetto dove oggi è superiore alle altre tecnologie: la regolazione a piacere del flusso. Questo significa che con i LED io potrei illuminare la città a tarda notte a livelli di luminosità che possono essere un decimo di quelli usati nelle ore di punta. Questo non significa che la città rimanga al buio. Anche con livelli dieci volte minori di quelli usati dalle 18 alle 21 avremmo sempre 5-10 volte più luce di quella della Luna piena. Questo però solo in teoria, perché le norme tecniche di sicurezza non offrono ancora questa possibilità. Occorrerebbe un loro adeguamento o un intervento legislativo regionale o nazionale in tal senso.
(Foto: Chinese Light)