Arsenico nell'acqua di Roma, Aduc: un nauseante scarico di responsabilità
L'Associazione dei Consumatori denuncia il ritardo nelle comunicazioni: l'ordinanza che vieta l'utilizzo dell'acqua è del 21 febbraio, perché si è aspettato tanto?
03 March, 2014
"Il caso dell'arsenico nell'acqua di rubinetto, in alcune zone di Roma Capitale, è emblematico dell'incapacità di governare un territorio da parte dell'attuale, e precedente, classe politica e delle sottostanti strutture organizzative. L'ordinanza sindacale che vieta l'uso potabile dell'acqua e' del 21 febbraio scorso. Ne abbiamo avuto notizia ieri. A che serve un ufficio comunicazione di Roma Capitale composto da ben 30 persone se non sa essere tempestivo nella comunicazione?". Questa la denuncia di Primo Mastrantoni, Segretario dell'Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori), riferendosi al divieto di utilizzo di acqua a Roma per 500 utenze.
Secondo l'Aduc la comunicazione è stata troppo lenta. "L'acquedotto in questione è dell'Arsial, l'ente regionale di sviluppo agricolo, che si giustifica dicendo che sono anni che invia bollette con scritto 'acqua non potabile'. Tuttavia, la bolletta si paga egualmente; inoltre, quali misure sarebbero state predisposte misure, nel corso degli anni, per superare tale situazione?".
L'Aduc segnala inoltre che chiamando il numero verde dell'Arsial in questi giorni nonsi ricevono risposte. " E sul sito Internet non abbiamo trovato notizie. Ora, interverranno le autobotti. Scene da dopoguerra. Oltre all'arsenico c'è anche l'inquinamento batteriologico",conclude Mastrantoni ricordando l'Oscar al film de "La grande bellezza": "più chealtro i cittadini romani vivono ne 'La grande monnezza'".