La pioggia straordinaria dell'inverno 2013/14 non può essere la strategia antismog
Smog a Milano ai livelli più bassi degli ultimi anni, a causa di un inverno meteorologico strabiliante, con 40 giorni di pioggia su 90. Ma bisogna estendere AreaC. L'intervento di Paolo Hutter per Eco dalle Città e la Repubblica - da la Repubblica del 9.03.204
09 March, 2014
di Paolo Hutter
Lo smog è stato nei mesi scorsi ai livelli più bassi da quando lo si monitora con costante precisione. Forse è per questo motivo che di provvedimenti antismog non si parla più, che la giunta accantona l’estensione della AreaC, le domeniche a piedi, il blocco dei diesel.
Se fosse vero che il calo del traffico, il miglioramento dei motori e addirittura i cambiamenti climatici ci portano ad avere l’aria sotto i limiti di legge, non ci sarebbe motivo per polemizzare e preoccuparsi. Ma non è così. I dati meteorologici degli ultimi tre mesi sono semplicemente strabilianti. Lo racconta il report meteorologico dell’Arpa Lombardia sui mesi di dicembre, gennaio e febbraio, il cosiddetto inverno metereologico.
La maggiore anomalia riguarda le temperature minime, con valori superiori alle recenti medie stagionali di ben 2°-3°. Le precipitazioni complessive sono risultate sostanzialmente tre volte superiori rispetto alle medie, con un totale di circa 40 giorni di pioggia su 90. A Milano, rispetto a una media abituale di 185 mm, sono caduti ben 570 mm di pioggia, cioè circa la quantità che cade solitamente da gennaio ad agosto. Questa stagione straordinaria ci insegna due cose. La prima è che i mutamenti climatici sono davvero cominciati e possono essere inquietanti. La seconda è che il mutamento non è un graduale, progressivo e costante cambiamento ma il trionfo dell’instabile e dell’imprevedibile.
Per tornare al tema dello smog, se grazie alla pioggia in questi mesi siamo stati al di sotto delle medie annuali e sono diminuiti i giorni di sforamento, non è affatto detto che nei prossimi inverni sarà la stessa cosa. Per quanto riguarda il calo del traffico privato, non ci sono stati provvedimenti significativi dopo l’avvio di AreaC.
Non sappiamo neanche bene che calo ci sia stato in tutta la città, perché quella che viene sempre citata è una classifica europea delle congestioni, ma non ci sono state nuove analisi efficaci sul traffico a Milano. Un calo c’è stato di sicuro, ma dovuto alla crisi. E ci vuol altro per andare sotto i limiti delle direttive antismog.
Un dato sicuro c’è e dovrebbe anche essere visto con ottimismo. La misurazione locale e puntuale del black carbon — la parte più velenosa delle emissioni — è una invenzione tutta milanese, apprezzata dagli addetti ai lavori internazionali. Recenti analisi di Genitori Antismog ci dicono che nell’AreaC le polveri ultrafini e queste emissioni a livello stradale sono pari a un terzo di quelle nelle aree esterne. Tanto dovrebbe bastare al Comune per procedere all’estensione dell’AreaC prevista dai referendum.