Roma, Tor Pignattara dice "NO" alla chiusura del gattile
Il gattile di Villa de Sanctis rischia di chiudere: la casa di 22 gatti si trova infatti in zona considerata archeologica. Ma i cittadini e i volontari non ci stanno e per 2 giorni hanno presidiato il gattile in attesa di risposte concrete dalla Sovrintendenza dei Beni Archeologici
08 April, 2014
I gatti sono cittadini di Roma. Di questo sono convinti i volontari del gattile di Tor Pignattara, che ha sede nel parco di Villa de Sanctis a due passi dal mausoleo di Sant'Elena, e tutti i cittadini che il 5 e il 6 aprile hanno presidiato questo spazio per evitarne la chiusura. Uno spazio che da mesi è diventata la casa di una ventina di gatti che qui ricevono cure, cibo e coccole. Molti vengono trovati per strada in condizioni pessime, altri vengono abbandonati nei pressi del gattile, ma le cose non sono così facili come possono sembrare: i volontari dedicano tempo, soldi, fatica e amore per accudire queste creature eppure qualcuno sembra non accorgersene. Il casale adiacente al gattile infatti deve essere ristrutturato, si viene a sapere a settembre, e con esso dovrà essere smantellato anche l'attuale ricovero dei gatti. I volontari ovviamente chiedono delle certezze per gli animali, bisogna pensare a dove spostare il gattile ma le proposte che arrivano non piacciono: “L'area temporanea è stata individuata, ma pensano a una sorta di pollaio a cielo aperto”, spiegano i volontari che hanno quindi scartato la proposta in attesa di qualcosa di più fattibile e concreto. E dopo mesi di silenzio, la Sovrintendenza Speciale ai Beni Archeologici propone sì di costruire delle casette in legno, ma non alte 1,80 m come propongono i volontari, bensì 1,20 m. “Inammissibile – commentano i volontari del gattile – come potremmo occuparci della pulizia e delle cure quotidiane con casette così piccole? La Sovrintendenza ci nega di costruire uno spazio degno di questo nome per i nostri cuccioli? Ci dica il perché e ci dica se e dove possiamo farlo! Basta con le ipocrisie, le mezze verità e i ricatti: chiediamo - continuano i volontari del gattile nel loro comunicato -che la Sovrintendente responsabile di zona venga qui a fare un sopralluogo e sia lei ad assumersi impegni e responsabilità. Venga a spiegarci perché in una villa storica siano intollerabili le casette da un 1.20 mentre invece si possono tollerare accampamenti abusivi e una fabbrica (al centro del parco Villa de Sanctis, ndr)”. La richiesta in particolar modo è quella di creare, come avviene ad esempio nell'area archeologica a Largo di Torre Argentina, una vera e propria colonia felina. “Non chiediamo suite ma non accettiamo sistemazioni che ledono il diritto degli animali e la legge. È una questione di civiltà, è una questione di legalità”.
Nel weekend appena trascorso, sono stati tanti i cittadini che hanno espresso la loro solidarietà ai gatti di Villa de Sanctis: sono arrivati messaggi, foto e telefonate da parte di altri gattili e chi ha potuto è andato di persona a conoscere questa bella realtà. Gli ospiti felini più socievoli hanno regalato fusa e sguardi curiosi ai visitatori, mentre i più timidi hanno preferito passeggiare sulla tettoia del gattile. Ad ogni modo, si è dimostrato quanto uno spazio di questo tipo possa essere un modo per avvicinare tutti, soprattutto i bambini, agli animali e alla natura che ci circonda.