Cessione di Gtt, Fassino e la maggioranza si prendono una pausa
"Serve una pausa di riflessione che, confermando il percorso di dismissioni che l’amministrazione ha avviato dal 2011, consenta di approfondire le ragioni per cui le procedure di cessione non abbiano avuto esito". Così Fassino rinvia l'operazione a inizio giugno, ma non la revoca - da La Repubblica del 08.04.2014
08 April, 2014
Diego Longhin
«Una pausa di riflessione», così si chiude la riunione tra la maggioranza, il sindaco Fassino e gli assessori competenti sulla vendita di Gtt. Una «pausa di riflessione » che cadrà tra fine maggio e inizio giugno, il tempo di vedere se la Regione tornerà in mano al centrosinistra. Insomma, prima si vota, poi si valuterà, ma nessuna «revoca o passo indietro rispetto alla vendita». Al massimo messa a punto di un piano di riorganizzare dell’azienda di corso Turati, ma il trasporto pubblico e i parcheggi rimangono sul mercato: una cessione in stand-by, a cui probabilmente si aggiungeranno altri “asset” della Città, tra cui Amiat, Farmacie, Centrale del Latte e Sitaf.
I partiti del centrosinistra, Pd in testa, hanno preso tempo, ma sia il sindaco sia gli assessori al Bilancio e alle Partecipate, Gianguido Passoni e Giuliana Tedesco, sono stati chiari: «La vendita di Gtt serve prima di tutto al Comune». Passoni ha aggiunto che la Città deve incassare 100 milioni nel 2014 e che il processo partito due anni fa, quando si sono cedute le quote di Gtt a Fct, la holding del Comune, facendosele pagare in parte, non si può fermare. Meno convinto l’assessore ai Trasporti, Claudio Lubatti, che avrebbe preferito una Gtt non più sul mercato.
Parcheggi
Dopo l’ultima gara andata deserta sarà cambiato l’iter di vendita dei 48 mila posti nelle strisce blu e dei parcheggi in struttura. Si tenterà la strada dello scorporo: Torino Parcheggi da
Gtt dovrebbe passare al Comune. Poi ci sarà una nuova gara per cederla, ma non al cento per cento, bensì all’80%. I privati sembrano interessati ad un rapporto diretto con il Comune e ad una partecipazione, di minoranza, di Palazzo Civico nella società di gestione nella fase di start up.
Trasporto pubblico
Della cessione di Gtt se ne riparlerà a giugno. Visto i tempi di una nuova gara è difficile che si possa concludere la vendita nel 2014. Si metterà in moto un nuovo processo, da giugno, partendo sempre dal 49%. All’orizzonte c’è sempre l’opzione 80% di quote del trasporto pubblico sul mercato, anche se per ora rimane un tabù. «L’80 per cento è al capolinea — sottolinea Grimaldi di Sel — il 49% è fermo. Riflettiamo sulle altre cessioni ipotizzate e si verifichi con i sindaci di Milano e Genova, coinvolgendo la Cassa Depositi e Prestiti, se non si possa arrivare alla costruzione di una macro-azienda». Il resto della maggioranza, ad iniziare dal capogruppo Michele Paolino del Pd, è più possibilista sul cosiddetto «piano B».
Altre cessioni
Il piano «B» si compone della cessione delle quote Centrale del Latte (20%), Sitaf, l’autostrada Torino-Bardonecchia (10,6%), Farmacie Comunali (51%). Non sono possibili, vista la quotazione in Borsa, operazioni finanziarie con il “tesoretto” di Iren, 7,4 per cento di azioni risparmio, su cui c’è già un finanziamento acceso. Ma con il «piano B» si recuperano solo 50 milioni, se tutto va bene. Poco per Passoni, per cui si capisce che Gtt è solo in stand-by.