Crisi e mobilità, cosa è cambiato davvero nelle abitudini degli Italiani? | Il sondaggio ISFORT
Come fronteggiano la crisi gli Italiani quando devono spostarsi? Isfort propone un interessante sondaggio che mette in luce la distanza fra le dichiarazioni di intenti e la reale messa in pratica di nuove abitudini nelle scelte quotidiane in tema di mobilità
10 June, 2014
"Nel 2008 i cittadini italiani registrano i primi segnali della recessione economica - scrivono gli analisti di Isfort - e nello stesso anno la domanda di mobilità inizia un percorso in discesa, un calo persistente che si protrarrà fino al 2012. Tra il 2008 e il 2012, in un giorno medio feriale, si perdono 5,8 milioni di spostamenti per motivi di lavoro e poco meno del doppio è il crollo rilevato per le attività svolte nel tempo libero; la percentuale delle persone che escono di casa si riduce dal 82,9% del 2008 al 75,1% nel 2012. Queste le ragioni che, nel 2013, hanno spinto a porre una domanda sugli effetti della crisi economica, del conseguente aumento del costo della benzina e la propensione al cambio dei comportamenti abituali".
Ma come si sono attrezzati davvero gli italiani per fronteggiare il caro benzina e le difficoltà economiche degli spostamenti? L'idea di utilizzare maggiormente i mezzi pubblici per gli spostamenti abituali ha toccato quasi il 40% dei cittadini, ma solo il 15,2% l'ha fatto davvero. Il 60% dichiara di non aver nemmeno preso in considerazione la possibilità. La musica cambia però quando si tratta di brevi spostamenti, per i quali bicicletta e piedi sono più che sufficienti: dichiara di aver rinunciato all'automobile il 56% degli intervistati, e di aver adottato l'uso della bicicletta il 26%.
Chi dichiara di aver rinunciato all'auto nei brevi tragitti?
Sostanzialmente analoga la percentuale tra donne e uomini: ha dichiarato di aver rinunciato all'auto il 56,1% degli uomini e il 56% delle donne. A livello geografico, la rinuncia all'auto sembra aver preso piede più al Sud e nelle Isole (64,8%), meno nel Nord Est (47,7%).
Car pooling e passaggi fra vicini
"Il 30,6% degli italiani, in un momento di difficoltà economica, pensa di condividere i percorsi abituali con altri passeggeri. Rispondono affermativamente a questa scelta soprattutto le persone più disagiate, quelle in cerca di occupazione o che hanno appena perso il posto di lavoro (40,7%). Anche le persone con un lavoro stabile iniziano a cambiare le loro abitudini e il 30,5% nel 2013 afferma di aver condiviso i suoi spostamenti quotidiani con altre persone. Più favorevoli a questa iniziativa sembrano essere le donne (33,7%) rispetto agli uomini. i (27,3%). Un po’ più diffidenti nel condividere i percorsi si rivelano le persone con un titolo di studio fino alla scuola dell’obbligo, infatti il 65,4% dichiara di non aver preso in considerazione questa ipotesi.
Nel Mezzogiorno il 35,4% dei cittadini ha messo in opera questa scelta di condivisione mentre per il resto d’Italia il dato si attesta sotto al 30% (Nord-Ovest 27,5%, Nord-Est 27%, Centro 28,9%). Ci si sposta di più insieme nelle piccole città (33,4%), nei comuni di cintura delle aree metropolitane (34,6%) e nelle aree di periferia (32,8%).
In un giorno medio feriale 11,7 milioni di italiani condividono almeno una parte degli spostamenti in auto con altri passeggeri. Il coefficiente di riempimento dei veicoli è 1,4 (media nazionale) e, infine, considerando solo i percorsi con l’automobile, 1 su 3 è effettuato con almeno un passeggero".
Bicicletta: quasi uno su due vorrebbe usarla. Ma di questi solo uno su due lo fa davvero...
"La bicicletta rappresenta sicuramente il mezzo più economico per chi cerca di ottimizzare i costi per gli spostamenti abituali. E alla domanda “La crisi economica e l’aumento del costo della benzina l’hanno portata a pensare di utilizzare maggiormente la bicicletta?” il 40,9% dei cittadini hanno risposto o positivamente ma solo il 26% afferma di averlo fatto. Il dato risulta essere molto interessante se
confrontato con la dotazione dei mezzi posseduti, infatti, tra il 36,5% degli italiani che afferma di non disporre di biciclette in famiglia, il 4,3% nell’ultimo anno ha iniziato a usare anche il mezzo a due ruote. Più propensi a sfruttare maggiormente il pedale sono gli uomini (27,2%) rispetto alle donne (24,7%), i disoccupati e i lavoratori (rispettivamente 29% e 26%) piuttosto che le casalinghe e i pensionati (24,7% e 25,1%)".
Metodo del sondaggio
L’indagine, effettuata con il sistema CATI (Computer-Assisted Telephone Interviewing) interessa un campione statisticamente significativo della popolazione italiana compresa fra 14 e 80 anni, stratificato per regione, per sesso e per classi di età. L’Osservatorio, investe circa 15.000 intervistati ogni anno, ed è attivo dall’inizio del 2000 (errore statistico, su base nazionale, inferiore all’1% al 95% di probabilità). A partire dal 2012 il campione, pur mantenendo le stesse caratteristiche, è stato ridimensionato e distribuito su circa 7.500 interviste (errore statistico, su base nazionale, inferiore all’1,2% al 95% di probabilità).
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