EXPO 2015, nuovi treni e ticket integrati le priorità. Non i 7 km di Pedemontana
"Più che puntare solo ed esclusivamente su infrastrutture espositive e stradali sarebbe ora di puntare su servizi integrati di trasporti che necessitano una maggiore cooperazione tra i grandi attori come Trenord, Trenitalia, Atm e autolinee extraurbane" - da ARCIPELAGOMILANO.ORG del 16.07.2014
16 July, 2014
di Dario Balotta
Secondo alcune stime di Expo 2015 saranno circa 20 milioni i visitatori dell’esposizione universale. Nel periodo che va dal 1 maggio al 31 ottobre i padiglioni espositivi di Rho saranno raggiunti con il treno dal 32%, con la metropolitana dal 25%, con l’autobus sarà il 19% con l’automobile il 20% e infine solo il 4% userà il taxi. Sulla base di queste stime sono stati calcolati una media di 130 mila visitatori giornalieri con picchi nei festivi di 250 mila. Se queste stime sono attendibili il 57% dei visitatori arriverà con i mezzi pubblici e il 43% con quelli privati.
Se così stanno le cose utilizzeranno l’accessibilità stradale 8,6 milioni di visitatori contro gli 11,4 milioni che useranno i mezzi pubblici. È ardito ritenere che i 7 km di tratta B1 della Pedemontana da Lomazzo a Lentate siano indispensabili, come afferma la regione, per l’EXPO. Tutti i quadranti di accesso sono coperti da una buona strutturazione stradale. Da ovest (Torino e Francia) si arriva direttamente in Expo con l’autostrada A4. Da sud (Genova) con l’A7 e la tangenziale Ovest. Da sud Est (Bologna – Roma – Napoli) con l’A1 e la tangenziale. Da est (Verona, Venezia, Germania ed est europeo) si arriva direttamente con l’A4. Da nord (Varese Svizzera) con l’A8 e lo svincolo in Fiera, da (Como -Svizzera) con l’A9 fino allo svincolo di Lainate. Dalla Valtellina (Sondrio) percorrendo la ss36 fino all’A4 si raggiunge l’expo senza passare dalla Brianza. Questi percorsi interesseranno la quasi totalità del traffico veicolare diretto all’Expo 2015.
Sostenere che sono urgenti 7 km di autostrada peraltro destinati al traffico residenziale / pendolare per la buona riuscita dell’Expo non è credibile. Saranno invece i trasporti pubblici il banco di prova dell’esposizione universale. Linee congestionate di treni e metro, scarsità di materiale rotabile e tecnologie di segnalamento inadeguate per la circolazione dei treni sono il tallone di Achille di Expo. L’assenza, oramai scontata, dell’adozione di biglietti integrati (treno – bus – metro e ingresso Expo) sarà la vera croce per i visitatori e la figuraccia italiana.
Poiché circa il 70% dei visitatori saranno italiani, e dunque arriveranno prevalentemente dal centro nord del Paese, sotto pressione verrà messa la rete ferroviaria e stradale. Con Malpensa semivuota e Brescia vuota i quattro scali lombardi sopperiranno senza problemi all’incremento del traffico aereo che si prevede modesto. Anziché perdersi nella ostinazione di completare le opere stradali incompletabili e inutili per l’Expo, come la tratta B1 di Pedemontana o di altre sotto la lente della giustizia e con gravi i ritardi autorizzativi, il comitato Expo 2015 dovrebbe scegliere di abbandonare un tot numero di opere e di concentrarsi sui meccanismi gestionali dei servizi da offrire ai visitatori.
Il più importante è l’adozione di una tariffa integrata di trasporti che comprenda anche il biglietto d’ingresso in Expo. Insomma più che puntare solo ed esclusivamente su infrastrutture espositive e stradali sarebbe ora di puntare su servizi integrati di trasporti che necessitano una maggiore cooperazione tra i grandi attori come Trenord, Trenitalia, Atm e autolinee extraurbane. Insomma Milano e l’Italia verranno valutate più per la qualità dei servizi che sapranno offrire che per il significato dell’esposizione. Anche come trasportare e smaltire 138 tonnellate al giorno di rifiuti nelle fasi di picco è un problema da risolvere, ma tutti sono concentrati solo nelle opere.