Inquinamento: vittoria al TAR, 70 milioni alla Valle del Sacco
Bocciato al TAR del Lazio il declassamento della Valle del Sacco. Saranno confermati i fondi per la bonifica dell'area
21 July, 2014
Più di un anno fa il Ministero dell'Ambiente declassò la Valle del Sacco da Sito di Interesse Nazionale a Sito di Interesse Regionale.
Questo provvedimento bloccava sostanzialmente l'arrivo di fondi per la bonifica di 117.084 ettari di territorio tra i più tragicamente inquinati del Lazio.
Ben 52 comuni nel sito “Bacino del Fiume Sacco” sono coinvolti dalla contaminazione dei complessi industriali dell'area. Gli agenti chimici rilasciati negli anni lungo il fiume e nei dintorni, hanno provocato un forte inquinamento che ha colpito i lavoratori e tutti gli abitanti della zona. Le acque del fiume Sacco hanno irrigato i campi adiacenti e abbeverato bestiame con conseguente trasferimento della contaminazione nel ciclo alimentare ed evidenti danni per la salute e l'economia del luogo.
Subito dopo il declassamento Legambiente fece un ricorso al TAR il cui esito è finalmente arrivato lo scorso 18 luglio con una vittoria dell'associazione ambientalista ma anche di tutti gli abitanti del luogo.
Il declassamento è stato bocciato lasciando e i 70 milioni di euro previsti per la bonifica resteranno alla Valle del Sacco.
“Ci aspettiamo ora che lo stesso trattamento venga riservato agli siti inquinati diventati incomprensibilmente regionali – dichiara Stefano Ciafani vicepresidente nazionale di Legambiente - come il Litorale Domitio flegreo e Agro aversano, all'interno del quale c’è la Terra dei Fuochi, e l'area di Pitelli in provincia di La Spezia, su cui abbiamo fatto ricorso, perché si tratta di vicende di inquinamento troppo rilevante per poter essere trattate come di interesse locale.”