Bici sulla metro: "A Milano vorremmo portarle anche nelle ore di punta", intervista a Marco Mazzei
Dopo il primo giorno di bici sulla metropolitana a Torino, Eco dalle Città ha contattato per un confronto Marco Mazzei, esperto di comunicazione e promotore della mobilità ciclabile a Milano, dove la possibilità di caricare le due ruote sulla metro è ormai un servizio consolidato
21 July, 2014
di Fabio Zanchetta
Il comune di Torino ha inaugurato il 18 luglio una fase di sperimentazione durante la quale le biciclette vengono ammesse in metroplitana. Gli stretti vincoli del servizio - solo la domenica dalle 8 alle 14.00 con sovrapprezzo e solo quattro bici per passaggio – sembrano però relegarlo in un ambito di puro test empirico. I ciclisti che domenica mattina si sono svegliati di buona lena per testare la novità sono stati infatti solo otto, quasi tutti dell'associazione Bike Pride. Per alcuni è comunque un passo avanti notevole, soprattutto in virtù delle resistenze opposte nei mesi passati alle richieste dei cittadini - ciclisti. I più critici invece si chiedono: l'azione dell'amministrazione torinese è volta realmente a sopperire una mancanza di intermodalità bicicletta più mezzo pubblico o si tratta di un provvedimento “di facciata”?
Per avere un termine di paragone abbiamo parlato con Marco Mazzei, esperto di comunicazione e promotore della mobilità ciclabile a Milano, dove la possibilità di caricare la bici sulla metro è ormai un servizio consolidato. Ecco quello che ci ha detto.
“A Milano la sperimentazione è partita con la giunta Moratti, ma fra vincoli di orari legati ad una circolazione puramente serale e notturna, sovrapprezzi e una comunicazione piuttosto scarsa del servizio, vedere un ciclista sulla metropolitana era un evento più unico che raro”. “Con l'amministrazione Pisapia”, continua Mazzei, “ci siamo confrontati a più riprese e ampliato e comunicato meglio il servizio che ha assunto una forma meno sperimentale e decisamente più concreta ed efficace. Ora portare la bicicletta in metropolitana a Milano è completamente gratuito. Se ne possono portare dieci, cinque per convoglio e la finestra oraria si è allargata. Gli unici momenti proibiti sono quelli relativi alle fasce orarie di punta dalle 8.30 alle 10.30 del mattino e dalle 17.30 alle 19.30 di sera in cui in metro ci stanno a malapena le persone. Nessun problema di sorta per la “Lilla” che pure è una metropolitana automatica come quella di Torino, benché più larga”. “Adesso” racconta Mazzei, “biciclette in metrò se ne vedono, benché non a decine. D'altronde è un servizio che viene usato principalmente in caso di intemperie o da chi abita nell'hinterland e vuole muoversi a Milano su due ruote. Chi in città usa la bicicletta abitualmente si muove in superficie. “Il numero discreto ma comunque abbastanza esiguo di ciclisti”, conclude Mazzei “non ha alimentato polemiche, neanche da parte dei soliti detrattori e ci stiamo muovendo affinché venga aperta anche la finestra oraria delle ore di punta.