Il rumore di Roma: 103 località su 104 non rispettano il sonno dei cittadini
Conclusa la campagna di Legambiente “Spegni il rumore, accendi il divertimento” contro l’inquinamento acustico della capitale. Intevenuta anche Estella Marino, Assessore all'Ambiente: "le regole ci sono, ma serve il rispetto"
31 July, 2014
Presentati oggi al Campidoglio i risultati della campagna “Spegni il rumore accendi il divertimento” realizzata da Legambiente Lazio con il contributo di Fondazione Sorgente Group. I volontari dell’associazione hanno per un mese e mezzo percorso la città armati di fonometro effettuando ben 162 rilevazioni nelle principali vie della capitale. I risultati sono eclatanti e “ci raccontano una città estremamente rumorosa, attanagliata dal caos del traffico e degli eventi più fracassoni - ha dichiarato Roberto Scacchi direttore di Legambiente Lazio”. A colpire soprattutto i dati relativi alle zone sensibili della Capitale, ovvero quelle in cui il limite dei decibel dovrebbe essere di 50 dB (A) diurni e 40 dB (A) notturni. I dati raccolti infatti, non solo sono superiori al consentito, ma in tre casi lo superano di almeno 24 decibel. In particolare di fronte allo European Hospital (Via Portuense) sono stati registrati 74 decibel durante un rilevamento diurno, proprio come di fronte all’ospedale San Giovanni in via dell’Amba Aradam dove sono stati registrati 74,5 decibel. In cima alla classifica l’Ospedale Generale delle Figlie di San Camillo in via dell’Acqua Bullicante dove sono stati registrati 75,5 dB (A).
Ed è sempre il Municipio V a detenere il record anche per le zone “meno sensibili” visto che tra i 4 luoghi più rumorosi della Capitale ben due appartengono al suo territorio. Stiamo parlando di Via Casilina (altezza via Centocelle) che detiene il record assoluto della capitale con 86,1 db (A), seguita al terzo posto dall’incrocio con via di Tor Pignattara dove sono stati registrati 77,4 decibel. Tra i magnifici quattro troviamo poi, al secondo posto, Lungotevere Ripa con 78, 7 dB (A) e via Vitellia con 77,3 dB (A).
La campagna sembra davvero aver mosso qualcosa visto che alcune di queste segnalazioni si sono trasformate in veri e proprio esposti e che è stato possibile far intervenire anche l’Arpa che ha effettuato le rilevazioni in alcuni punti critici. Nel complesso quindi anche i cittadini si sono detti soddisfatti essendosi potuti relazionare a soggetti istituzionali che consideravano irraggiungibili.
Insieme ai dati sono state consegnate anche quasi 6000 firme raccolte durante la campagna dal Coordinamento Residenti Città Storica che andranno a costituire la delibera di iniziativa popolare per chiedere all’amministrazione di impegnarsi a far rispettare la normativa in materia.
Ma chi è il responsabile numero uno di tutto questo rumore? Per l’associazione ambientalista sono le automobili: “traffico, quindi, nemico numero uno, oltre che per la qualità dell'aria, anche per il rumore. Dopo il frastuono registrato torniamo a chiedere all'amministrazione comunale di approvare il “piano comunale di intervento” della Capitale, senza il quale qualsiasi intervento per il rispetto dei limiti di legge sul rumore, diventa più difficile.” ha concluso Roberto Scacchi.
Prendendo atto dei risultati della campagna, Estella Marino, Assessore all'ambiente di Roma, è intervenuta nel corso della conferenza promettendo un tavolo di lavoro tra istituzioni, associazioni e cittadini che possa fare il punto sulle azioni messe in campo finora e su quelle che ancora devono essere migliorate ed ultimate. “L'eccesso di rumore nella Capitale è un'emergenza che arriva forte e chiara e per questo l'Amministrazione Capitolina si impegna ad aumentare il controllo e a far rispettare le norme che già ci sono. Vogliamo approvare il regolamento in materia e portare a conclusione il piano di risanamento acustico ambientale". Ma per fare ciò, Estella Marino invita ad "un approccio integrato" ovvero uno sforzo di cooperazione e lavoro tra i vari assessorati competenti come quello che si occupa del Traffico, delle Attività produttive e della Cultura.
La Campagna continuerà sul sito spegniilrumore.radiocolonna.it anche nelle prossime settimane fino a settembre, con la possibilità di ricevere e dare visibilità alle segnalazioni di natura scritta oppure audio e video che perverranno.