Inquinamento luminoso, CieloBuio lancia una raccolta fondi per ridurre le emissioni delle insegne luminose
L'iniziativa di crowdfunding punta a finanziare una nuova tecnologia ideata dal ricercatore Fabio Falchi, presidente dell'associazione CieloBuio. Si tratta di uno speciale film plastico in grado di indirizzare verso il basso l'emissione luminosa delle insegne pubblicitarie
04 August, 2014
L'inquinamento luminoso è una delle forme più diffuse di inquinamento del pianeta: oltre il 60% della popolazione mondiale vive sotto cieli troppo illuminati, una percentuale che sale a quasi il 100% nei paesi economicamente più sviluppati. Per contrastarlo, un aiuto potrebbe venire da una nuova tecnologia per le insegne luminose, in grado di limitare l'emissione di luce verso l'alto e concentrarla a livello del suolo, contenendo l'inquinamento senza ridurre al contempo l'efficacia del messaggio “pubblicitario”.
L'idea, sottoposta a un progetto di crowdfunding (finanziamento collettivo) sul sito indiegogo.com, arriva da Fabio Falchi, esperto di inquinamento luminoso, ricercatore presso ISTIL (Istituto di Scienza e Tecnologia dell'Inquinamento Luminoso) e presidente di CieloBuio, Associazione per la protezione del cielo notturno
«Tutta la vita sulla Terra si è evoluta nel corso di miliardi di anni secondo il modello che prevede l'alternanza della luce durante il giorno e del buio durante la notte – spiega - Ma abbiamo sconvolto questo ritmo naturale in poco tempo, avvolgendoci progressivamente di una nebbia luminosa che persiste in molti casi tutta la notte».
Secondo l'esperto, l'inquinamento luminoso «distrugge la possibilità di ammirare la più grande meraviglia della natura di tutti: il nostro universo».
«I nostri figli crescono senza la possibilità di trarre ispirazione da un cielo stellato – osserva ancora Falchi - Ispirazione che accompagnato l'umanità fin dall'inizio del tempo e ha profonde radici nella religione, la filosofia, la letteratura e la scienza».
Ma al di là delle considerazioni di carattere antropologico, l'inquinamento luminoso ha anche profonde conseguenze negative sull'ambiente. «La maggior parte delle specie animali ha abitudini notturne e regola tutte le proprie attività sulla base della luce naturale disponibile, dai livelli più bassi di una notte nuvolosa senza luna alle notti più luminose di luna piena – spiega l'esperto - L'uomo ha sconvolto tutto questo negli ultimi decenni: falene e altri insetti sono fatalmente attratti dalle luci artificiali, con conseguenze che alterano la naturale catena alimentare; le tartarughe appena nate seguono la luce artificiale e mancano il mare, andando a morire inesorabilmente».
Inoltre, anche la salute umana è influenzata dai nostri ritmi circadiani: la produzione di melatonina si abbassa o si interrompe con i “normali” livelli notturni di luce artificiale, con conseguenze importanti sull'umore, sulla capacità di concentrazioni, sui ritmi sonno/veglia e anche sulla salute in generale.
Per questo Falchi ha ideato, con i suoi colleghi ricercatori, uno speciale film plastico con proprietà ottiche che permetterà alla luce delle insegne di essere indirizzata solo dove è necessario, evitando l'emissione verso il cielo e nell'ambiente (e nelle camere da letto delle persone che vivono nei pressi degli esercizi commerciali). Le prime sperimentazioni dimostrano che la visibilità delle insegne non viene compromessa dalla presenza del film anti-inquinamento, che invece permette di limitare l'inquinamento luminoso verso l'alto.
Il prossimo passo, spiega il ricercatore, è la registrazione della tecnologia e la produzione di prototipi. L'ideatore della tecnologia invita anche chi non potesse contribuire finanziariamente a diffondere la sua idea attraverso ogni canale possibile.
Fotografia ©Bruno Zornio via CieloBuio