Nuovo stadio della Roma: Legambiente e Municipio IX propongono modifiche
Il Municipio IX si accoda alle osservazioni presentate dalla Onlus. Per la realizzazione dello stadio è necessario prolungare la Metro B e non aggiungere altro cemento.
04 August, 2014
Lo scorso 30 luglio Legambiente ha presentato alcune osservazioni al progetto del Nuovo Stadio della Roma.
Il progetto originale prevedeva infatti il prolungamento della Metro B alla stazione Muratella, con l’interscambio con la linea FM3. Una modifica che sarebbe stata incredibilmente vantaggiosa per tutti i cittadini ed anche per i tifosi che ora saranno costretti a raggiungere lo stadio solamente con i mezzi privati. Mezzi che, tra l'altro, potranno parcheggiare al costo esorbitante di 10 euro aumentando, con molta probabilità, il parcheggio illegale nelle strade limitrofe e quindi il traffico. 

Non solo: nel plastico visibile alla Casa della Città, non sono state riprodotte le altre opere che affiancheranno lo stadio e che sono state inserite nel nuovo progetto. Si parla di previsioni edificatorie a destinazione uffici per 920mila metri cubi e turistico/alberghiere per 48mila.
“Nella proposta presentata da Parsitalia, lo Stadio e le attività commerciali connesse rappresentano solo una minima parte degli interventi previsti. – ha commentato Edoardo Zanchini vicepresidente nazionale di Legambiente - Non è consentito a nessuno di speculare sulla fede dei tifosi, facendosi scudo dello Stadio della Roma per dare il via libera a un intervento che, per come è proposto, aggraverebbe le condizioni di invivibilità della città, costringendo tifosi e cittadini a passare ore in auto e magari a non riuscire neanche a vedere la partita di calcio per la quale hanno comprato i biglietti, perché bloccati nel traffico o perché risulta inaccessibile con i mezzi pubblici, o perché a seguito di piogge improvvise, alle quali dobbiamo sempre più abituarci, l’intera zona è allagata o a rischio”.
Ecco perché l’associazione ha presentato una serie di articolate osservazioni che possono essere sostanzialmente riassunte in tre punti:
1) Un’accessibilità allo stadio degna di una città europea.
2) Un intervento a cubature zero per la città.
3) Sicurezza per i cittadini e i tifosi dagli impatti climatici.
Osservazioni che si traducono nella richiesta del prolungamento della Metro B, nella drastica riduzione della cubatura non strettamente necessaria alla realizzazione dello stadio e la conseguente messa in sicurezza della zona dai rischi idrogeologici.
E non è solo l’associazione ambientalista a portare avanti la battaglia visto che anche Andrea Santoro, Presidente del Municipio IX Roma Eur, ha fatto sapere la sua giunta chiederà di modificare il progetto perché “questa opera può diventare un'occasione di sviluppo ma deve prevedere nel nostro territorio la riqualificazione dei sistemi di mobilità, delle infrastrutture viarie e dell'ambiente.”