Al via la 78° edizione della Fiera del Levante. Gli aspetti ambientali toccati dai relatori
Cerimonia inaugurale 78^ Fiera del Levante. I relatori, nei loro interventi hanno toccato alcuni aspetti "verdi" in tema di trasporti pubblici, città metropolitane, cambiamenti climatici, energia pulita, e il triplice diritto alla salute, ambiente e lavoro (Ilva). Gli interventi del sindaco Antonio Decaro, di Nichi Vendola e di Matteo Renzi
12 September, 2014
“Oggi – ha dichiarato il sindaco di Bari Antonio Decaro – per raggiungere Napoli in treno, io ci impiego 4 ore, se mi va di lusso e non mi salta la coincidenza. Alla media di 66 km/h. Per andare da Roma a Firenze, più o meno la stessa distanza, ci impiego un’ora e mezza, a una media di 200km/h. Più di tre volte tanto. E la situazione dei collegamenti ferroviari sulla dorsale adriatica non è diversa purtroppo. Hai promesso, Presidente, che i lavori per l’alta capacità Bari-Napoli cominceranno con due anni d’anticipo e per questo ti ringrazio. E ti aspetto qui, all’inaugurazione del cantiere, a novembre 2015. Poseremo insieme la prima pietra. Da oggi faccio partire il conto alla rovescia”.
“Intanto, un altro conto alla rovescia sta per arrivare al termine. Il 1° gennaio prossimo, Bari diventerà città metropolitana. Non mi sembra vero. La prima legge sulle città metropolitane è datata 8 giugno del 1990. Invece, per merito tuo, presidente, tra poco più di tre mesi, Bari sarà la quinta città metropolitana d’Italia, con un milione e duecentomila abitanti. Una sfida importante per chi, come me, crede alla politica come condivisione e come superamento degli steccati. Una sfida alla quale arriviamo preparati, ma che ci impone grande responsabilità e scelte strategiche”.
Nichi Vendola, presidente della regione Puglia, ha iniziato il suo discorso a partire dai danni provocati dal violento nubifragio che ha colpito nei giorni scorsi il Gargano. «A noi oggi tocca fare i conti con gli effetti di quella mutazione climatica che sconvolge le stagioni, che scopre e colpisce le nostre fragilità, che reclama rumorosamente un nuovo paradigma di vita civile e produttiva» … «E questo è il racconto degli stupri che sfigurano complessi e delicati eco-sistemi, delle colate spesso abusive di cemento, degli sfondamenti nella montagna, del sovraccarico edilizio in aree fragilissime, della ostruzione al deflusso naturale delle acque, dei canaloni trasformati in discariche o strozzati da edificazioni che sembrano figlie del gioco d’azzardo più che di una ordinata pianificazione urbanistica».
«Continuiamo solo ad inseguire emergenze su emergenze senza mai afferrare il bandolo della matassa: che io penso sia il tema più impegnativo di una autentica cultura riformatrice, e cioè coniugare economia ed ecologia, in una sorta di (uso una parola religiosa) “conversione” del modello di relazioni sociali e produttive. Per questo ci aspettiamo un ascolto attento e sincero da parte delle autorità centrali».
Infine sul rapporto tra produzione di energia e le trivelle del mar Adriatico. «Non siamo stati una comunità né anarchica né autarchica. L’Italia ha bisogno di energia? La Puglia la produce in percentuali rilevanti, sia con i combustibili fossili che con le rinnovabili, nel fotovoltaico come nell’eolico come nelle bio-energie deteniamo il primato della produzione nazionale: noi offriamo un contributo straordinario al soddisfacimento del fabbisogno energetico del Paese. E quindi abbiamo il diritto di ribellarci alle trivelle in questa nostra striscia di mare, pensiamo che l’Adriatico non possa subire l’impatto di una sua mutazione in piattaforma energetica. Diciamo si alla generazione diffusa di rinnovabili, si alla solarizzazione delle città, si all’efficientamento energetico degli edifici. Diciamo no a ciò che ci toglie l’orgoglio di essere protagonisti del nostro sviluppo: la ricchezza non è nascosta sotto i fondali, la ricchezza è la costa, la pesca, il turismo, il colore del nostro mare».
Matteo Renzi, presidente del Consiglio, durante il suo discorso inaugurale ha parlato anche dell’Ilva di Taranto. «E' evidente che ci sono tante questioni aperte, a 360 gradi. Questa partita, la partita di Ilva, appartiene al futuro e non solo al passato. Io credo che questa città debba essere raccontata per com'è e non solo per come è stata dipinta nel corso degli ultimi anni dalle tragiche vicende che dobbiamo comunque affrontare e che stiamo risolvendo».
«A Taranto non è più una partita che riguarda solo l'Ilva, ma è in gioco l'idea stessa di rapporto tra diritto al lavoro e diritto alla salute. Vincere la sfida dell'Ilva a Taranto" è "per dimostrare che la siderurgia e Taranto sono il simbolo per il quale si può coniugare capacità di attrazione degli investimenti stranieri, creazione di posti lavoro e dimensione ambientale».