I cantieri per EXPO non riguardano solo le strade ma anche i corsi d'acqua e purtroppo i milanesi, oltre a dovere stringere i denti per il traffico, nei prossimi mesi dovranno anche digerire un'asciutta straordinaria dei Navigli.

Se di solito lo svuotamento autunnale dei Navigli milanesi andava da ottobre a novembre, quest'anno, in via eccezionale, l'asciutta è infatti prevista sino a marzo 2015 e addirittura sino la prima metà di aprile per il Naviglio Martesana, dove il Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi effettuerà lavori di manutenzione straordinaria - soprattutto rifacimento di sponde ammalorate - per un importo complessivo di circa 14 milioni di euro.

Il Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi, un tempo chiamato Consorzio di Bonifica Eugenio Villoresi, nacque nel 1918 con lo scopo di distribuire alle utenze agricole a nord di Milano le acque del fiume Ticino. Dall’inizio degli anni ’80 il Consorzio si occupa anche di gestire il Naviglio Martesana e dal 1990 anche il Naviglio Grande, il Naviglio Pavese e il Naviglio di Bereguardo, complessivamente circa 220 chilometri di canali.

In sostanza, il Consorzio ha deciso di approfittare dell'evento EXPO e dei maggiori finanziamenti disponibili, per effettuare gran parte dei lavori di manutenzione straordinaria dei canali che attraversano e circondano Milano, come ci ha confermato Gianni Sgarbi, coordinatore di rete del Consorzio Bonifica Est Ticino-Villoresi.

C'erano alternative ad una asciutta così prolungata? Purtroppo no, secondo i tecnici del Consorzio, consapevoli che la secca prolungata implicherà anche disagi al paesaggio, al turismo e comunque ai milanesi abituati ad avere i Navigli "agibili", già sotto Natale. I lavori in corso per EXPO sono tanti, il principale è la riqualificazione della Darsena, e richiedono l'assenza dell'acqua nei canali.

I lavori in Darsena includeranno anche la riapertura, dopo un secolo, del canale del Ticinello, il canale scolmatore della Darsena. Attualmente invisibile sotto il manto stradale, il Ticinello passa sotto l'Arco di Porta Ticinese e porta l'acqua in eccesso verso il torrente della Vettabbia, che a sua volta sbuca sotto la strada all'altezza della zona dei quartieri Morivione e Ripamonti. I lavori riporteranno alla luce il primo tratto del Ticinello.

Sempre Gianni Sgarbi ci spiega che fine fanno i pesci in questi casi. La fauna ittica, in collaborazione con la Polizia Provinciale, viene recuperata con delle reti, portata in vasche ossigenate e poi immessa in altri canali, nel Ticino o nell'Adda. Quando le chiuse dei fiumi verranno poi riaperte, il ripopolamento avverrà da sè.