Per uno sviluppo delle rotaie. Cosa insegna il caso Brebemi
La discussione attorno alla M4 finalmente ripropone il tema del trasporto pubblico, non solo in relazione all’Expo - da CORRIERE.IT del 14.10.2014
14 October, 2014
di Andrea Bosco
La discussione attorno alla M4 finalmente ripropone il tema del trasporto pubblico, non solo in relazione all’Expo. Nel 2015 sarà il 175° anniversario della seconda ferrovia italiana: dopo la Napoli Portici del 1839, il 17 agosto 1840 si inaugurò la linea Milano Porta Nuova-Monza: quasi 13 chilometri che venivano percorsi in 17 minuti. In cinque mesi si trasportarono 150.000 persone.
Ora, in condizioni diverse, dobbiamo prendere atto che solo una mobilità veloce ed efficiente può consentire di recuperare tempo e denaro e dare nuove opportunità di lavoro. Comprendo appieno la smania di costruire nuove autostrade o raddoppiare quelle esistenti, ma il caso dello scarso utilizzo della Brebemi dovrebbe insegnare qualcosa. Inoltre non si tiene conto del caos che si alimenta dove inizia o finisce l’autostrada.
Abbiamo bisogno di una mobilità davvero sostenibile e quindi di un servizio ferroviario suburbano e urbano, ancora più efficiente e più attento alle esigenze dei pendolari. Passi in avanti si sono fatti: basti pensare al Passante ferroviario e alla creazione di numerose stazioni, per esempio, la stazione di Romolo (2006), che serve la linea Saronno-Albairate e che diventerebbe la stazione di transito dei treni regionali della linea Milano Rogoredo-Mortara-Alessandria. Ciò consentirebbe anche di sistemare tutta l’area del Naviglio, con la dismissione della stazione di Porta Genova e la sponda del Naviglio che non comunica con il resto della città.
La creazione della stazione Forlanini, ai «Tre ponti», sarà un altro passo in avanti per la «cintura», cioè la linea che si sviluppa con percorso tangenziale alla città nelle aree est, sud e nord di Milano, con il vuoto ad ovest, che si è creato nel 1931 con la chiusura di Porta Sempione, attiva dal 1883. Anni fa si era pensato ad una linea di superficie da San Cristoforo alla Stazione Certosa, creando così una linea circolare per collegare le periferie e i comuni dell’hinterland.
In questo senso, anche con un basso investimento (molto meno della M4) e con tempi brevi, si potrebbe collegare la ferrovia che passa da Segrate, con il Forlanini, creando così un collegamento diretto tra Linate, il centro cittadino e Malpensa attraverso il Passante. Con una rete più diffusa su rotaia, con orari più lunghi, anche dopo le 24, e con l’aumento delle corse nelle ore di punta, sarà possibile anche alleviare il peso che grava sui pendolari. Per contenere i costi sociali ed economici delle code in autostrada e del traffico in città, forse è meglio investire in qualche ferrovia e qualche treno in più.