Roma, 5 milioni di euro per interventi contro gli allagamenti a Primaporta
Riunione al vertice questa mattina in Campidoglio. Sindaco e assessori a confronto per trovare soluzioni efficaci contro gli allagamenti ed il rischio idrogeologico della Capitale
18 November, 2014
Le stagioni piovose portano sé sempre molti problemi alla capitale. Viabilità in tilt, blocchi delle metropolitane e allagamenti. La cause sono molteplici e difficilmente si può puntare il dito contro qualcuno. Di certo però è importante che cittadini e istituzioni si impegnino per migliorare quelle aree di intervento in cui il lavoro dell'uomo può realmente aiutare a combattere il fenomeno naturale.
Anzitutto la lotta all'abusivismo edilizio e al consumo di suolo, ma di seguito anche la realizzazione di opere che aiutino le aree tradizionalmente più a rischio idrogeologico.
Questa mattina il sindaco di Roma Ignazio Marino ha intavolato una riunione con l’assessore ai Lavori pubblici e alle Periferie, Paolo Masini, e alcuni uffici tecnici capitolini e dell’assessorato. L'obiettivo è stato quello di esaminare gli aspetti strutturali e di manutenzione ordinaria delle aree a rischio nella capitale ovvero Infernetto, Casal Palocco, Saline e Stagni di Ostia, Piana del Sole e Prima Porta.
In particolare si è discusso dell'avvio dei lavori dell'impianto antiallagamento di via Procaccini a Prima Porta. I lavori costeranno 5 milioni di euro, dureranno circa un anno e consentiranno di mettere in sicurezza l'area al di sotto della marana di Prima Porta. Verranno realizzate una stazione di pompaggio delle acque, una vasca interrata e una rete fognaria collaterale.
“Abbiamo stabilito – ha spiegato il Sindaco Ignazio Marino – che occorre eseguire nei prossimi giorni una valutazione economica dei costi per il potenziamento degli impianti dotati di idrovore, e dell’allargamento dei canali in diverse zone. Entro 10 giorni saranno in funzione tre nuove idrovore che si aggiungeranno alle quattro già presenti. Entro una settimana poi -prosegue Marino - partirà il cantiere per il nuovo impianto di sollevamento delle acque reflue, grazie ai fondi immediatamente disponibili dopo lo sblocco da parte del Mef di 150 milioni dal Patto di Stabilità, la scorsa settimana. In un Paese a forte rischio idrogeologico come l'Italia, la tutela del territorio e dei suoi abitanti deve ripartire da interventi strutturali, cercando di superare man mano la logica emergenziale. Le cronache di questi giorni dimostrano proprio questo: le istituzioni a tutti i livelli devono tornare a investire nella cura e nella salvaguardia del territorio”.