Per fare un Orto (e amare la Natura) ci vuole un Bambino
Primo contributo al nostro concorso "Formichine Salvacibo". La "Italo Calvino" di Milano ci racconta la sua esperienza nella cura e manutenzione dell'orto, che insegnano i bambini a non sprecare
17 November, 2014
NOI PARTIAMO DALLA CURA DELL’ ORTO PER IMPARARE A NON SPRECARE
di Scuola dell’Infanzia dell’Istituto Italo Calvino (Milano)
Maria Montessori sosteneva che “Il bambino è il più grande osservatore spontaneo della natura” e noi insegnanti ne siamo consapevoli. Abbiamo grandi finestre che danno sul giardino e non c’è giorno in cui i nostri piccoli alunni non urlino di gioia per aver visto una cornacchia o un passerotto appollaiarsi sui rami dell’albero vicino al muro di cinta; non c’è giorno in cui non raccolgano in giardino qualche tesoro come una ghianda, un funghetto o un semino; non c’è giorno in cui non si facciano commenti, apprezzamenti e congetture sul sole, sulla pioggia, sulle stelle, sulle foglie, sulla luce o sul buio.
E allora per formare cittadini consapevoli è importante partire sempre dalla natura, dalla voglia di scoprirla, di osservarla, di conoscerla, di comprenderla, di rispettarla e perché no…di aiutarla!
Aiutarla? Qualcuno si chiederà come potrebbero mai dei bambini di tre o quattro anni aiutare la natura?
Sempre Maria Montessori diceva che anche il più minuscolo dei bambini può portare il proprio contributo nel mondo e noi insegnanti abbiamo il dovere di tirar fuori e valorizzare tutte quelle inclinazioni che i piccoli spontaneamente dimostrano di avere nei confronti della natura e che, se ben indirizzate, ci restituiranno cittadini rispettosi e consapevoli.
I bambini non hanno paura di conoscere il mondo attraverso i sensi quindi, se vogliamo che imparino a comprendere e rispettare il pianeta sul quale vivono, dobbiamo lasciare che imparino a conoscerlo realmente fin da piccoli. Per avvicinarli alla magia della natura dobbiamo lasciare che si sporchino le mani nella terra, dobbiamo fare in modo che possano giocare liberamente con l’acqua, col fango, con i sassi, con le foglie, con i semi, con i legni; inutile far vedere loro le figure delle piante sui libri, apriamo le porte delle classi e usciamo in giardino con occhi nuovi. Noi adulti, per primi, dobbiamo indossare occhi di bambino, per imparare a non dare nulla per scontato e soprattutto per imparare ad amare la natura che ci circonda e che ci tiene in vita.
Inutile elencare teorie sulle proprietà nutritive della frutta e della verdura, tiriamoci su le maniche e coltiviamo insieme fragole e mirtilli, seminiamo mais e raccogliamo pannocchie! Costruiamo con i bambini un rapporto diretto con la natura, perché solamente conoscendola possiamo amarla e rispettarla, ma per conoscerla i bambini devono viverla, partendo dal piacere di scoprirla con i sensi.
Non c’è bisogno di avere boschi o foreste fuori dalla scuola, bastano un giardino e un orto per accompagnare piccoli e grandi a riappropriarsi dei ritmi delle stagioni che troppo spesso ignoriamo e per imparare il valore del cibo.
Il nostro Istituto crede fortemente nel valore educativo del giardino e dell’orto e ormai già da qualche anno i nostri piccoli e grandi alunni hanno imparato a conoscere la natura proprio tramite la cura dell’orto.
Gli alunni della scuola dell’infanzia si preoccupano quando piove poco perché le piante potrebbero avere sete e con i loro piccoli innaffiatoi cercano di rimediare; costruiscono casette con mangiatoie per gli uccellini per non far rubare loro i semi appena interrati; mettono spaventapasseri vicino all’orto ma si preoccupano di farli sorridenti e benvestiti in modo che i passerotti non ne abbiano troppa paura, ma solo un pochino; se nevica, il loro primo pensiero è che i passerotti e le cornacchie non troveranno nulla da mangiare e sono pronti a dividere con loro il pane della merenda. Quando la natura entra nei pensieri dei nostri alunni vuol dire che stiamo mettendo tanti piccoli mattoncini per formare giorno dopo giorno cittadini consapevoli e rispettosi del pianeta.
Proprio come le piccole ma laboriose formichine capaci di fare grandi cose, noi piccoli alunni cerchiamo di curare, salvare e abbellire tutti i pezzettini di mondo che ci circondano, perché la cura della natura e del bello sono il segreto per costruire insieme un mondo più vivibile e sostenibile e noi partiamo dall’orto per imparare a non sprecare.