ISPRA: “Cala la produzione dei rifiuti in Europa” per la crisi e l’affermazione di modelli virtuosi
Lo confermano gli ultimi dati del 2012 diffusi dall'ISPRA. Per l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale sono due i motivi: "la crisi internazionale che frena i consumi e la prevenzione dei rifiuti". Maglia nera alla Danimarca: produce più rifiuti in rapporto alla popolazione (668 kg/abitante). Virtuosi i paesi dell’Est perché ci lì sono “minori consumi”
20 November, 2014
In Europa, i dati Eurostat diffusi dal rapporto rifiuti dell’ISPRA, confermano per il trend di riduzione dei rifiuti. Negli ultimi anni (Gli ultimi dati disponibili arrivano al 2012) infatti si è consolidata la tendenza alla riduzione della produzione totale e pro capite dei rifiuti urbani nel territorio dell’Unione. Secondo gli analisti dell’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), due sono i motivi più probabili: “la crisi economica internazionale che ha penalizzato i consumi, e l’affermazione di modelli di consumo produttivi virtuosi e attenti alla prevenzione e al contenimento della produzione dei rifiuti in linea con le norme europee”. E’ difficile tuttavia stabilire se e quanto la prima causa abbia influito più della seconda.
Calano, dunque, i rifiuti a livello europeo. I 28 paesi dell’Unione Europea (UE 28) (compresa l’ultima entrata Croazia), registrano una flessione: rispetto al 2011, del 2,4% (da circa 250,5 milioni di tonnellate a circa 244,4 milioni di tonnellate). Negli anni precedenti (tra il 2010 e il 2011 il calo registrato era stato pari all’1,3%).
Considerando il raggruppamento UE 15, “i vecchi stati membri” (Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi, Regno Unito, Danimarca, Irlanda, Grecia, Portogallo, Spagna, Austria, Svezia, Finlandia), la riduzione è stata tra il 2011 e il 2012 del 2,6% (da circa 214,5 a quasi 209 milioni di tonnellate), mentre in riferimento ai nuovi Stati membri, si rileva nello stesso periodo una flessione dell’1,4% (da quasi 36 milioni a circa 35,5 milioni di tonnellate).
Nei paesi maggiormente popolati la riduzione più consistente viene registrata in Italia e in Spagna (-4,4%); seguono il Regno Unito e la Germania con riduzioni pari, rispettivamente, al 3,3% e al 2,2%. Una lieve flessione (-0,2%) viene registrata in Francia. La quantità di rifiuti prodotta in questi ultimi cinque Stati (Italia, Spagna, Regno Unito, Germania e Francia) ammonta nel 2012 a circa 165,8 milioni di tonnellate (circa 4,6 milioni di tonnellate in meno rispetto all’anno precedente), ed è pari al 67,8% della produzione a scala di UE 28.
Nei 13 Stati entrati a far parte dell’UE a partire dal 2004, i rifiuti prodotti ammontano nel 2012 a circa 35,5 milioni di tonnellate, pari al 14,5 % del totale (UE 28). In 8 di essi si registrano flessioni anche considerevoli di produzione tra gli anni 2011 e 2012 (da -0,4% in Polonia a -15% in Lettonia). Nei rimanenti 5 Paesi, invece, la produzione è in aumento con percentuali variabili tra lo 0,8% (Romania e Malta) e il 4,7% (Ungheria).
Molto interessante il dato di produzione pro capite: la situazione presenta una notevole variabilità: si passa dai 271 kg/abitante per anno della Romania, ai 668 kg/abitante per anno della Danimarca. Tra i paesi più popolosi seguono poi Germania (611), Francia (534), Italia (505), Regno Unito (472), Spagna (463), Portogallo (453), Polonia (314).
Questa netta differenza, secondo i dati dell’ISPRA, ricalca quella c’è tra i “vecchi” (UE15) e i “nuovi” Stati membri. I primi, tra cui l’Italia, hanno valori di produzione pro-capite decisamente più alti rispetto ai secondi. Probabilmente “i nuovi paesi” producono meno rifiuti perché la loro economia è connessa “a minori consumi”, i quali a loro volta sono legati “alle condizioni economiche mediamente più modeste”.
Infatti, il pro capite dell’UE 15 è pari a 523 kg/abitante per anno (-2,6% rispetto al 2011), mentre per i nuovi Stati Membri il dato si attesta a 336 kg/abitante per anno (-1,2% rispetto al 2011). L’Italia è passata dai 536 kg/procapite, ai 528 del 2011, ai 505 kg/abitante del 2012. Anche a livello di UE 28, tra il 2011 e il 2012, si assiste a una diminuzione della produzione pro capite di rifiuti urbani, che passa da 496 a 484 kg/abitante per anno (-2,4%).