Puglia, rifiuti. Nicastro: "Impensabile commissariare i 38 Aro regionali"
Prosegue il percorso di costituzione e di gestione degli ambiti di raccolta ottimali della Puglia. "La Regione - ha spiegato in una nota Nicastro - ha esercitato i propri poteri sostitutivi, commissariando ad acta, solo nei casi in cui gli Aro non fossero riusciti a costituirsi o, in fase successiva, nel caso non avessero avviato la fase di progettazione dei servizi"
12 December, 2014
“La riforma della governance dei rifiuti nella nostra Regione - ha dichiarato con una nota l'Assessore alla Qualità dell'Ambiente Lorenzo Nicastro - ha costituito un passaggio epocale in cui dal ragionamento di campanile si è passati ad una visione sistemica di territori omogenei che potessero, mettendosi insieme, creare economia di scala sui servizi di spazzamento, raccolta e conferimento dei rifiuti assicurando, tra le altre cose, una omogeneità dei servizi sull'intero territorio pugliese. In questo delicato passaggio la Regione ha avuto un ruolo di supporto per gli enti locali che dovevano costituire i nuovi soggetti e lavorare alla progettazione dei servizi per poi bandire le gare, intervenendo con i propri poteri sostitutivi quando lo ha ritenuto necessario”.
“Giacché il tema incide sugli equilibri di bilancio degli enti locali e che, soprattutto, scossoni nel costo dei servizi avrebbero potuto riverberare conseguenze sulle tasche dei cittadini appare comprensibile che – ha proseguito Nicastro – i passaggi siano stati ben ponderati da chi, come i sindaci, ha il compito di far quadrare i conti amministrando al meglio possibile. L'ente regionale ha inteso esercitare i propri poteri sostitutivi, commissariando ad acta, nei casi in cui gli Aro non riuscivano a costituirsi o, in fase successiva, non riuscivano ad avviare la fase di progettazione dei servizi. Del resto la fase di studio della norma regionale ha interessato per molti mesi il Consiglio Regionale e tutte le forze politiche perché si contemperassero le esigenze di rinnovo della governance con quelle di rispetto delle prerogative di tutti gli enti locali”.
“E' del tutto evidente che la gestione unitaria di servizi che, già su base comunale, risultano complessi e le criticità di applicazione della norma vanno affrontate territorio per territorio. Da un lato era impensabile commissariare i 38 Aro regionali consegnando la situazione ad un totale immobilismo e, dall'altro, era necessario incanalare i percorsi degli amministratori locali verso il corretto funzionamento degli organi e l'opportuna progettazione dei servizi. Il mero esame dei tempi dettati dalle norme – conclude Nicastro – non è sufficiente a spiegare il rivoluzionario percorso amministrativo avviato”.