Legambiente, Tarantini: «Contrari a qualsiasi proroga o rimodulazione dell’ecotassa».
A margine della iniziativa comuni ricicloni 2014, Eco dalle Città ha intervistato Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia
22 February, 2015
«La nostra posizione è chiara e netta, noi siamo contrari a qualsiasi proroga o rimodulazione dell’ecotassa, soprattutto queste rimodulazioni che puntano ad un aumento del 5%,quindi ci sono, non so, comuni che hanno il 7% di raccolta differenziata, e che poi arrivano al 12%, che è una percentuale vergognosa, e non pagano l’ecotassa, anche perché è uno schiaffo a questi 30 comuni che oggi abbiamo premiato, che si sono rimboccati le maniche e che vanno raminghi in giro per la Puglia a smaltire la frazione umida perché mancano impianti di compostaggio, pagando non poco a tonnellata e quindi questi comuni vanno sostenuti e poi tra l’altro l’ecotassa serve a penalizzare lo smaltimento in discarica».
I comuni sono su due posizioni. I comuni premiati hanno richiesto l’apertura di impianti di compostaggio di tipo pubblico per calmierare i prezzi. Al contrario i sindaci che non fanno la raccolta differenziata hanno un solo pensiero, di non essere colpiti dalla ecotassa, la tassa sul conferito in discarica.
«Il ciclo dei rifiuti in Puglia continua ad essere fondato prevalente mente sulla discarica, i dati dell’ispra parlano chiaro, in Puglia è aumentato dell’8% lo smaltimento in discarica, passando dal 59% del 2011 al 77% del 2013, questo è un dato del rapporto Ispra 2014. C’è stato un aumento e quindi questo significa che con gli impianti che non sono stati realizzati, ormai c’è questo ritardo inaccettabile, con le discariche che vengono chiuse dalla magistratura o vanno in esaurimento volumetrico, per noi l’emergenza comincia veramente a stare dietro l’angolo, perché si continua a smaltire tutto in discarica, tenendo presente che in questo particolare momento storico è chiusa la discarica di Giovinazzo, quella di Conversano e ha chiuso la discarica di Trani per motivi di inchieste giudiziarie, una delle più importanti e delle più grandi in Puglia, che ha prestato anche soccorso in situazioni di emergenza. Tutto questo ci preoccupa non poco, anche perché questi impianti di trattamento dei rifiuti o di selezione o di compostaggio non si realizzano dall’oggi al domani, né si risolvono le situazioni con annunci del tipo abbiamo individuato 28 siti nella Provincia di Bari perché sappiamo benissimo che un sito, quantunque idoneo a diventare discarica comunque richiede delle autorizzazioni e dei tempi amministrativi e sicuramente si realizzerebbe la discarica non prima dei tre anni».
Con le discariche chiuse c’è poco da fare, ormai, i comuni saranno costretti a fare la raccolta differenziata.
«Ma noi siamo in emergenza già attualmente, perche i nostri rifiuti (della provincia di Bari, ndr) vanno a finire a Brindisi, con costi elevati perche si passerà da 45 euro dello smaltimento a Trani a 78 euro, più eventualmente il costo, se entra in vigore, dell’ecotassa e quindi chi pagherà le conseguenze di questa situazione saranno i cittadini, sotto un duplice profilo, quello sanitario perché queste discariche anche sequestrate, perche sono state mal gestite, una discarica si sa che ha un forte impatto sugli ecosistemi e sulla salute dei cittadini e poi, e sotto il profilo economico proprio perche molto probabilmente la tassa sui rifiuti dell’anno prossimo tenderà ad aumentare non di poco a causa della mancanza di impianti e del continuo smaltimento in discarica».