AreaC così fino al 2022, “low emission zone” comunale e nuovi capolinea delle metro: le novità del PUMS
Ampliare AreaC alla cerchia 90/91 non sarebbe decisivo prima della M4 attiva, ha spiegato Maran. Previste invece 100 telecamere ai confini di Milano per controllare i divieti antismog regionali. Metro che arriveranno a Baggio, Settimo Milanese, Corsico, Rozzano, Paullo e Vimercate e ancora sviluppo degli sharing
22 February, 2015
Una delle decisioni del nuovo PUMS - Piano Urbano Mobilità Sostenibile - più inequivocabili e che probabilmente scontenterà qualcuno, anche all'interno della stessa maggioranza del Comune, è quella di mantenere AreaC, fino alla completa realizzazione della M4 (prevista per il 2022), dentro i suoi attuali confini della Cerchia dei Bastioni.
Ampliare AreaC alla cerchia 90/91 prima dell'apertura della linea blu M4, quella che taglierà Milano sud da est (Linate) ad ovest (San Cristoforo), non sarebbe decisivo per produrre davvero degli ulteriori benefici ambientali, ha spiegato successivamente l'assessore Maran.
Il Piano individua invece come azione prioritaria la realizzazione di una "Low Emission Zone", posta in prossimità dei confini comunali, ma all’interno della cerchia delle tangenziali, con varchi elettronici in grado di controllare in maniera automatica il rispetto delle regole adottate dalla Regione Lombardia sulla circolazione veicolare. La "Low Emission Zone", un progetto studiato sul modello di Londra, è quello delle famose 106 telecamere dislocate ai confini della città: venti sono state già installate (ad esempio in viale Monza e nelle vie Mecenate, Rogoredo e Cassinis), ma l'arrivo del rimanente è ora considerato "prioritario". Con i nuovi varchi, il Comune prevede di monitorare i 20 mila camion Euro0 che entrano ancora in città, ma anche controllare "il rispetto delle regole imposte dalle Regione": il riferimento è alle auto Euro 0 e diesel Euro 0, 1 e 2, fermate da ottobre ad aprile, alle quali si aggiungeranno le diesel Euro3 (a partire dall'autunno 2016).
A livello di trasporto urbano, il piano prevede poi il potenziamento della rete con il prolungamento di alcune linee metropolitane oltre i confini comunali: la M2 che avanzerà da Cologno Nord a Brugherio e da Assago a Rozzano, la M3 da San Donato a San Donato est, la M5 da San Siro a Settimo Milanese e la M4 da San Cristoforo a Corsico – Buccinasco.
Il PUMS contiene anche la progettazione di una sesta linea metropolitana, lungo la connessione radiale Nord-Ovest, Sud-Est, con servizio sugli assi Certosa/Sempione e Tibaldi/Quaranta, e la modernizzazione della M2, con il rinnovo del materiale rotabile, l’impermeabilizzazione delle gallerie e il restyling delle stazioni. Stiamo parlando comunque di una pianificazione della mobilità e di scenari ritenuti idonei e possibili per Milano, non ancora di veri progetti, perché sul reperimento delle risorse, che per questi investimenti sono sempre stati in larga parte statali, il piano non ha titolo per entrare nel merito.
Il PUMS promuove l’ulteriore diffusione dei mezzi in condivisione. E’ un’evoluzione già in corso, grazie all’avvio del car sharing nel 2013, e che nei prossimi mesi vedrà l’aggiunta dello scooter sharing e delle bici a pedalata assistita, con l’estensione di Bikemi fuori dalla cerchia della 90/91.
Secondo il Comune, la piena attuazione del PUMS avrà come effetti positivi la riduzione del 25% del traffico nelle zone a velocità moderata, l’aumento della velocità del trasporto pubblico del 17%, il decremento della congestione da traffico dell’11% e la riduzione delle emissioni di gas climalteranti del 27%. Inoltre il PUMS dovrebbe portare ad un aumento della popolazione con "buona accessibilità al trasporto pubblico" del 142%.