Il 4 aprile a Scala Mercalli si parla di rifiuti. Intervista a Roberto Cavallo, ospite della serata
Abbiamo fatto due chiacchiere con Roberto Cavallo, enologo, scrittore e vice presidente del Comitato Scientifico per il Piano Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti, che sarà ospite di Luca Mercalli su Rai Tre
01 April, 2015
Sabato 4 aprile va in onda in prima serata su Rai Tre la sesta puntata di “Scala Mercalli”, dedicata al futuro del pianeta e alla sostenibilità dello sviluppo. Tra gli argomenti affrontati la siccità e la scarsità di risorse idriche e il problema dello smaltimento dei rifiuti. Tra gli ospiti di Luca Mercalli ci sarà Roberto Cavallo, esperto di tematiche ambientali e vice presidente del Comitato Scientifico per il Piano Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti del Ministero dell'Ambiente, con il quale abbiamo parlato del suo intervento nel programma ma non solo. Ecco cosa ci ha detto.
Sabato 4 aprile sarai ospite della sesta puntata di Scala Mercalli, in cui uno degli argomenti in scaletta saranno i rifiuti. Puoi anticiparci qualcosa?
Partiremo da lontano, affrontando il problema delle discariche nel mondo. Più del 70% dei rifiuti prodotti a livello globale finisce in discarica e oltre la metà in discariche non controllate, situate spesso in aree molto vulnerabili. Oltre ai chiari problemi ambientali, questo crea gravi problemi sociali. Un esempio è la situazione drammatica di Korogocho in Kenya, una delle baraccopoli che si trova tra le discariche a cielo aperto che intorno a Nairobi, dove le persone vivono in mezzo ai rifiuti. E non è il solo esempio… In Europa si sta un po’ meglio rispetto al resto del mondo. In particolare presenteremo un documentario su una buona pratica italiana, quella di Contarina, che gestisce con eccellenti risultati il ciclo dei rifiuti all’interno della provincia di Treviso. Metteremo in luce come il nostro paese, nonostante la brutta nomea in materia di gestione dei rifiuti, abbia alcune delle migliori pratiche europee su questo fronte. Infine in studio parleremo dell’impatto politico della stessa gestione dei rifiuti.
Qualche tempo fa le ragazze di
Food for Good, un progetto londinese per il recupero del cibo di scarto, hanno
detto ad Antonio Castagna che per parlare di rifiuti bisogna evocare bellezza,
sennò si rischia che le persone “si allontanino”. Sei d’accordo?
Dal punto di vista comunicativo, e mi sembra sia questo ciò a cui ti riferisci, sono d’accordo. Però aggiungo che una cosa può anche essere la più bella del mondo, tuttavia il modo in cui se ne parla dipende sempre dal tuo interlocutore o dalle persone che vuoi raggiungere. Bisogna trovare il codice comunicativo adeguato al target. Per essere pop è evidente che bisogna entrare in un codice; se uso un linguaggio troppo tecnico raggiungo solo addetti ai lavori o appassionati alla materia, così come se uso un linguaggio economico. L’ecologia domestica, ad esempio, utilizza un registro che arriva ad un target molto pop.
Passiamo al tuo lavoro come vicepresidente del Comitato Scientifico per il Piano Nazionale Prevenzione Rifiuti. Come procede?
Procede bene. Il gruppo è molto affiatato. Siamo cinque persone e ognuno si paga il proprio biglietto… (ride, ndr), nel senso che ognuno effettua i viaggi necessari a portare avanti il lavoro con il ministero a proprie spese. Non è solo un lavoro totalmente gratuito, ma anche non spesato (altra risata, ndr). Ci tengo a ribadirlo anche per sottolineare, appunto, che se non fossimo affiatati non sarebbe molto facile… Comunque procede tutto molto bene. Abbiamo redatto una relazione che il Ministro dell'Ambiente Galletti ha presentato alle Camere, in cui sono contenute cose molto interessanti come ad esempio lo strumento tariffario. Una delle proposte è quella di abbassare l’Iva sul riuso o sul riprodotto. Se tu vai da un riparatore l’Iva l’hai già pagata, perché dovresti pagarla nuovamente? Bisogna istituire una tassa agevolata (cosa di cui Galletti ha già parlato in alcune occasioni, ndr). Riteniamo che si debba puntare su questo invece che dare incentivi alla industrie che riciclano. Tornando alle cose pratiche, il prossimo passaggio importante avverrà entro aprile, quando ci saranno delle audizioni in modo da confrontarci sulle cinque linee programmatiche che abbiamo stabilito che sono: lotta allo spreco alimentare, l’ eco fiscalità, il riutilizzo, la comunicazione e la responsabilità estesa del produttore.