Discarica in ospedale. Così i rifiuti edili nocivi finivano alle Molinette
Indagati in 7: tutti imprenditori eccetto un “interno” Scaricavano detriti e scarti per smaltirli a costo zero
16 April, 2015
di Ottavia Giustetti
L’ultima frontiera del degrado: l’ospedale utilizzato come discarica abusiva. Macerie, vetri, pannelli in lana di roccia, imballaggi misti imbrattati di vernice. In un caso persino la spazzatura di un bar. L’immagine evoca scenari di abbandono e incuria apparentemente lontani dal più importante ospedale dei Piemonte. E invece è successo davvero, alle Molinette. Per diversi mesi alla fine del 2014 e all’insaputa dei suoi amministratori. Ora sette persone, alcuni imprenditori edili e un dipendente della struttura pubblica, sono indagati con l’accusa di frode, truffa e di gestione di rifiuti non autorizzata in un’inchiesta penale della procura di Torino che in questi giorni ha notificato la conclusione delle indagini. Le società di cui sono titolari i protagonisti rischiano dalla sospensione fino alla revoca delle autorizzazioni a svolgere qualunque attività. Una misura straordinaria applicata finora in processi come quello contro la Thyssen.
L’inchiesta, che è nata da una segnalazione dell’ospedale, ha permesso di scoprire che una serie di ditte, con cantieri nelle palazzine di corso Bramante, approfittavano del libero accesso alle strutture per scaricare detriti e macerie, talvolta anche rifiuti pericolosi, nel cortile delle Molinette. Quintali di materiali che avrebbero dovuto essere smaltiti secondo rigide procedure e in sicurezza venivano invece lasciati lì, in attesa che fosse l’ospedale a liberarsene. A proprie spese. In qualche caso le macerie provenivano dai cantieri interni. Altre volte venivano addirittura portate da fuori, dagli altri luoghi in cui le ditte erano impegnate in attività di ristrutturazione. È il caso di una impresa incaricata di eseguire i lavori di riqualificazione energetica della scuola Martiri del Martinetto, scoperta a smaltire ingenti quantitativi di rifiuti speciali, pericolosi e non, nei cassoni di pertinenza dell’azienda ospedaliera tra la metà di settembre a la metà di dicembre dello scorso anno. O della ditta che aveva il subappalto per le opere di controsoffittatura interne all’ospedale, o di un’altra che lavorava nella palazzina universitaria dove ha sede la facoltà di Neuroscienze.
Infine c’è il caso incredibile di un dipendente delle Molinette, proprietario anche di un bar a Poirino, che è accusato di aver portato sistematicamente, e almeno per tutto il 2013 e il 2014, tutti i rifiuti del suo bar nel cortile dell’ospedale. In questo caso non si tratta di macerie ma di vera e propria spazzatura. Dalle indagini coordinate dal pm Andrea Padalino è emerso un dato che conferma i sospetti: in quegli anni il bar del dipendente ha visto praticamente azzerarsi la sua tassa rifiuti.
(foto Repubblica ed. Torino)