Let’s Clean Up Europe! Puliamo Terlizzi aderisce all'iniziativa con il suo 96° intervento
Intervista a Francesco Paolo Barile che da due anni promuove iniziative per ripulire la città dai rifiuti abbandonati e dal degrado
09 May, 2015
Anche Puliamo Terlizzi partecipa alla seconda edizione della campagna “Let's Clean Up Europe” che attraverso azioni di pulizia delle strade, delle spiagge e dei parchi dai rifiuti abbandonati pone l'accento su di un problema che affligge non solo l'Italia ma tutta l'Europa. In Italia quest'anno sono previste 365 azioni, un record se si considera il fatto che lo scorso anno le azioni sono state poco più di 100. Una di queste 365 azioni si svolgerà a Terlizzi, in provincia di Bari, dove l'associazione Puliamo Terlizzi effettuerà il suo 96° intervento di pulizia.
Abbiamo fatto due chiacchiere con il presidente dell'associazione, il meteorologo Francesco Paolo Barile, che da due anni promuove interventi di pulizia sia in città che nelle campagne, perché l'abbandono dei rifiuti a Terlizzi è un serio problema, non solo ambientale, ma anche di sicurezza per la salute dei cittadini.
Ciao Francesco, come nasce il tuo interesse alla situazione ambientale terlizzese e come nasce Puliamo Terlizzi?
Circa due anni e mezzo fa dalla Toscana sono ritornato a Terlizzi e ho visto una situazione che non mi è piaciuta. Ero abituato a vivere in un contesto territoriale, come quello toscano, dove l'attenzione alla cultura e all'ambiente erano dei valori. Con il rientro a Terlizzi provavo un vero e proprio malessere nel vedere quanto degrado, ambientale e culturale, ci fosse.
Poi ho incontrato Paul (Paul Cappelli, pubblicitario statunitense figlio di immigrati terlizzesi che ha deciso di investire nella sua terra d'origine, nda) e gli ho chiesto se insieme potevamo far qualcosa, se per esempio potevamo partire dal tratto dell'Appia Traiana che attraversa l'agro terlizzese, un tratto costellato di tante micro discariche abusive. Paul ha detto di si e così c'è stato il primo intervento di pulizia il 16 maggio 2013. Eravamo solo in due. La volta successiva si è aggiunto un terzo elemento e così via fino a raggiungere i 50 volontari. Così da pulire l'Appia siamo passati a Pulire Terlizzi e l'8 febbraio 2015 da un semplice gruppo di cittadini volenterosi ci siamo trasformati in associazione.
Se non ci fosse Puliamo Terlizzi credi che qualcuno avrebbe attivato iniziative simili in città?
Non saprei, però ci sono stati in passato azioni di Guerrilla Gardening fatte da semplici persone ma non sono mai riusciti a coordinarsi per dare continuità alle loro iniziative, e questa è la parte più difficile. Perché è difficile, davvero difficile, andare avanti e raccogliere volontari che si sporcano le mani tutti i giorni, per anni. Oggi Puliamo Terlizzi ha quasi 50 soci e su facebook ci sono circa 1000 simpatizzati o “mi piace”. Sono numeri importanti perché, lasciando stare i numeri dei social, significa che ci sono 50 persone che ci tengono e che si mettono in gioco, perché sentono il problema e hanno a cuore l'ambiente.
Quanto tempo dedichi a questa attività?
Contabilizzare le ore che dedico a questa attività è difficilissimo, però una volta abbiano provato a fare un calcolo e abbiamo scoperto che, ogni membro dell'associazione dedica singolarmente quasi 10 ore a settimana.
Come sono i rapporti con l'amministrazione pubblica e le altre realtà, vi supportano?
I rapporti con l'amministrazione ossiamo definirli freddi. Nel senso che ci sono stati degli incontri, per la precisione due, anche costruttivi ma siamo stati sempre noi a cercarli e rincorrerli. La risposta migliore è arrivata dalle associazioni e in particolare da quelle ambientaliste, primi fra tutti il Comitato Beni Comuni e poi la l'Aps “Torre Normanna”, le Guardie Ambientali e per ultimi Legambiente. Con loro abbiamo creato a maggio 2014 il Gruppo di Educazione Ambientale con lo scopo di divulgare e sensibilizzare la cittadinanza sui temi ambientali, sull'abbandono dei rifiuti, su come si fa una buona raccolta differenziata, sul compostaggio e tanto altro ancora, attraverso un progetto denominato IPEA, ovvero attraverso degli incontri pubblici di educazione ambientale.
Secondo te, c'è una una soluzione al degrado di Terlizzi, se si quale?
È fondamentale informare e creare una cultura nei cittadini, e il nostro progetto IPEA va in quella direzione. A Terlizzi nessuno ha mai affrontato il problema dei rifiuti e la popolazione non è mai stata sensibilizzata sul tema e i risultati si vedono, sono quelle montagne di rifiuti accumulate nelle campagne e in paese. Poi bisogna sanzionare chi abbandona i rifiuti, perché l'educazione passa anche da li, e infine c'è bisogno di controllo e sorveglianza del territorio
Per “Let's Clean Up Europe!”, cosa avete in programma?
L'adesione al Let's Clean Up Europe è quasi naturale. Tutti gli interventi fatti da Puliamo Terlizzi vanno in quella direzione. Avevamo già aderito lo scorso autunno alla SERR, la settimana europea per la riduzione dei rifiuti con delle nostre iniziative e quindi, domenica 10 maggio, continuiamo nella stessa direzione, unendo la nostra azione, la nostra 96° azione di pulizia a tutte quelle che si terranno in ogni angolo del vecchio continente. Puliamo Terlizzi e tutti i cittadini che vorranno sono invitati ai Giardini Comunali di Viale Gramsci per il 96° intervento di pulizia. Oltre ai Giardini Comunali, verranno puliti e sistemati i giardini del nuovo Polo Liceale appena inaugurato, si perché dal giorno dell'inaugurazione sembrerebbe, stando a quello che è visibile passandoci accanto, che non siano mai stati pulito e sottoposto a manutenzione.
Vuoi lanciare un messaggio?
Non bisogna rassegnarsi al degrado, mai.