Al Salone Internazionale del Libro di Torino 2015 raccolta differenziata inadeguata
Tante le persone che buttano i rifiuti senza criterio. Ma al di là questo, al Salone Internazionale del Libro di Torino il servizio della raccolta differenziata è ben gestito?
16 May, 2015
Quando si pensa al Salone Internazionale del Libro di Torino, “la più grande libreria d’Italia, un prestigioso festival culturale, un essenziale punto di riferimento per gli operatori professionali del libro e un vivace spazio dedicato ai giovani lettori”, non ci si aspetta che “il cuore pulsante della cultura libraria italiana, l’Italia che pensa” possa ignorare le regole di una buona raccolta differenziata. Eppure questo è successo. I visitatori, gli espositori, gli ospiti del festival culturale più famoso e importante per l’editoria italiana ignorano le indicazioni presenti nei contenitori per la raccolta differenziata e conferiscono i rifiuti, per usare un eufemismo, a casaccio.
Se da un lato si possono colpevolizzare le persone,
dall’altro la grave situazione è causata dall’inadeguatezza della gestione del
servizio di pulizia. Stando a quanto dichiarato nel D.U.V.R.I - “Documento
Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze tra le Concomitanti Attività Svolte
nello Stesso Ambiente di Lavoro” - per l’edizione 2015 del Salone Internazionale
del Libro, la ditta responsabile del servizio di pulizia degli stand è Compass
Group Italia S. P. A. I sacchi di plastica dei contenitori messi a disposizione
all’interno dei padiglioni sono quasi tutti di colore nero. Una volta riempiti,
i sacchi vengono presi dai contenitori e posti nelle grandi vasche metalliche che
si trovano nelle aree di stoccaggio all’esterno. Dopo essersi riempite anche
quest’ultime, i rifiuti vengono trasportati nell’area ecologica dietro al
Padiglione Oval.
Dove consiste il problema in tutto ciò? Tralasciando la questione se i contenitori all’interno dell’area fieristica sono ben visibili o sufficienti, i sacchetti raccolti vengono stoccati indistintamente e le frazioni merceologiche vengono mischiate. Secondo Giovanni Rasi, impiegato di Compass, la ditta fa il possibile, ma “ognuno butta ciò che vuole dove vuole. Le persone mischiano tutto". Giovanni continua: "Noi raccogliamo e trasportiamo i sacchi nell’area ecologica. Se nella grande vasca di metallo c’è scritto plastica o vetro, non bisogna farci caso. Quella scritta non indica la frazione, mettiamo tutto lì e, quando si riempie, la vasca la portiamo nell’area ecologica.” Alla domanda se le diverse tipologie di rifiuti vengono separate e recuperate in quell’area, esita e risponde con un timido “sì”. Ammesso che sia vero, come mai si raccolgono i rifiuti indistintamente e in maniera confusionaria per poi impiegare tempo e risorse a differenziare solamente nell'area ecologica? Non ci è dato saperlo. Però una cosa si sa benissimo: l'enorme spreco di carta e cartone. Infatti, chi si occupa del servizio Cartesio (raccolta carta e cartone) afferma che la qualità del raccolto dai cestini gialli al Salone del Libro è molto scarsa. Proprio per evitare questo spreco, sorge la domanda: perché non si è pensato di coinvolgere dei volontari che potessero stare vicino ai contenitori interni e fornire indicazioni per il conferimento dei rifiuti alle persone civili “incivilizzate"?
Sulla pagina Facebook di Eco dalle Città potete trovare tutte le foto scattate al Salone del Libro.