Tevere: l'importanza di un contratto di fiume e di un parco interregionale
Si è svolto lo scorso weekend un importante incontro tra istituzioni, associazioni e cittadini. Obiettivo? Proseguire il percorso partecipato verso il parco interregionale del fiume
20 May, 2015
La Magnalonga dello scorso sabato non è stata solo un'occasione per fare una bella pedalata. Durante il percorso è stato infatti molto ricco anche il menu culturale proposto con spettacoli, musica ed anche un incontro svoltosi alla prima tappo nel parco di Capoprati. L'incontro, una vera e propria assemblea cittadina è stato dedicato all'adiacente fiume Tevere ed in particolare al progetto che, alcune associazioni ed esponenti politici, stanno portando avanti, ovvero quello di realizzare un parco interregionale fluviale.
L'obiettivo, tramite questo parco, è quello di rilanciare il fiume nella sua interezza. Tramite un contratto di fiume si potrebbe infatti rilanciare tutto il territorio attraversato dal biondo Tevere e soprattutto si potrebbe proteggere il suo ecosistema e tutta la storia sedimentata lungo le sponde; l’istituzione del parco poi completerebbe l’iter eliminando una governance affidata a 13 enti istituendone, al contrario, uno solo.
"Nonostante le eccezionali esperienze del parco Capoprati e della Magliana, siamo ancora lontani dal restituire il biondo Tevere agli abitanti del Lazio e a ridare al fiume la dignità che merita -ha dichiarato Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio - I problemi da affrontare sono tanti, dalla manutenzione degli argini che non è una questione puramente di decoro ma fondamentale invece per proteggere persone e biodiversità dalle tragedie legate al rischio idrogeologico, all'inquinamento; il fiume è inquinato, e non è un segreto, ma i monitoraggi della qualità delle acque devono essere fatti in modo costante e lungo tutto il corso per avviare le giuste politiche di riqualificazione. Poi c'è da affrontare la questione della governance, la gestione del fiume è ora affidata a 13 enti ognuno per diverse competenze. Va nella direzione giusta la proposta di legge regionale che mira a creare un parco interregionale del fiume Tevere. Alla luce di tutto questo è fondamentale avviare un percorso partecipato con cittadini e portatori d'interesse che sia finalizzato a valutare le criticità e ragionare su una strategia per il Tevere, elementi essenziali per il percorso di Contratto di fiume annunciato dal Comune di Roma. L'incontro di oggi - conclude Scacchi - è servito anche a mostrare ai cittadini ed ai ciclisti accorsi per la Magnalonga che l'esperienza di Capoprati, un parco fluviale in peno centro storico, fa bene alla nostra città e che dovrebbe essere sostenuta ed estesa a tutto il percorso del fiume".
Il Tevere con i suoi 410 km di asse ed i tanti affluenti che attraversano le regioni di Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio, è un bacino idrico fondamentale per la penisola.
"Toccando direttamente 369 comuni abbraccia complessivamente buona parte dell'Italia peninsulare. Nel Lazio e sopratutto a Roma, oltre ad essere asse portante fluviale è ovviamente sinonimo di storia, cultura, territorio e bellezza. Per questo il contratto di fiume è tanto più importante per il Tevere - ha dichiarato Giorgio Zampetti responsabile scientifico di Legambiente - con esso infatti avremo a disposizione uno strumento per salvaguardare e rispettare l'ecosistema fluviale, la biodiversità, per ridurre il rischio idrogeologico, ma anche per proteggere la storia dei territori che il fiume attraversa e valorizzare le tante esperienze positive che già esistono lungo il corso d'acqua. Il contratto di fiume deve però essere un percorso costantemente e ampiamente partecipato per valutare innanzitutto obiettivi e strategie e quindi le azioni conseguenti, senza decisioni calate dall'alto e senza trasformarsi in un elenco di progetti e azioni slegate tra loro".