"Spiagge e fondali puliti" iniziano nel Lazio le operazioni di pulitura delle spiagge
Sono iniziate questa mattina le operazione di rimozone dei rifiuti dai litorali romani per la campagna di Legambiente "Spiagge e fondali puliti". Per l'occasione presentato dossier "spiagge indifese"
22 May, 2015
Abbiamo seguito questa mattina i volontari di Legambiente che si sono recati a Capocotta per la prima giornata di "Spiagge e fondali puliti" la campagna di Legambiente che pulisce le spiagge prima della stagione balneare. Tanti i tappi, le batterie e i bastoncini di cotton fioc raccolti. La pulizia di Capocotta è stata però anche occasione per la presentazione del dossier "Spiagge indifese" dedicato all'erosione delle coste laziali. "I dati che emergono dallo studio che presentiamo, dimostrano che è giunto il momento di dire basta a progetti anti-erosione che sono tutt'altro che risolutivi e oltretutto aggravano il problema di interi tratti di costa, no ai pennelli e mai più un metro cubo di cemento sul litorale - dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio - Dopo la levata di scudi contro il progetto dei pennelli ad Ostia sia di associazioni e cittadini, sia degli stessi balneari, chiediamo alla Regione di chiudere con la strutturazione di opere di tale impatto”. Secondo il dossier di Legambiente, sulla spiaggia di Roma, dalla foce del Tevere verso sud, le barriere soffolte e i pennelli si susseguono con continuità per circa 6,5 km, ma la presenza della spiaggia a fini balneari in questo tratto è garantita solo da continui ripascimenti e rifioriture delle barriere che avvengono mediamente ogni 2-3 anni. Il peso economico di questa politica dal 1997 al 2013 è di oltre 32 milioni di euro e in questo periodo sono stati portati ad Ostia 2,7 milioni di m3 di sabbia. Quest'anno, l'erosione colpisce in particolar modo il tratto tra il canale dei Pescatori e la Via Cristoforo Colombo, sottoflutto rispetto al molo armato, per una lunghezza di circa 1 km. L'Ardis (Agenzia Regionale Difesa del Suolo) prevede, come nuovo progetto di difesa, la realizzazione di 8 pennelli ortogonali alla linea di costa della lunghezza di 200 m a forma di “T” per un costo di 5 milioni di euro. L'intervento previsto copre una lunghezza di 4 km, a fronte di 1 km in regime critico, inoltre tale intervento manca ancora di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale). E intanto la linea di costa a sud della Via Cristoforo Colombo è addirittura avanzata rispetto a quella del 1944. Sul piano complessivo delle opere anti-erosione in tutto il Lazio, nonostante tutti gli interventi fatti negli anni, viene stimata una spesa di circa 75 milioni di euro all'anno per continuare a mantenere la spiaggia attraverso i ripascimenti e le altre opere a mare. “Bisogna dire con fermezza che l'erosione esiste perché gli argini fluviali sono stati cementati e non apportano più materiale detritico in mare – conclude Roberto Scacchi -, perché le opere portuali e d'altro genere sulla costa non fanno che deviare e accelerare i flussi marini dando più forza ai fenomeni erosivi e perché sono stati distrutti negli anni gran parte degli ambienti dunali che “fabbricano” sabbia e le praterie subacque di Posidonia che la difendono dalle correnti. La Regione fermi il progetto dei pennelli di Ostia e investa su un piano di difesa del litorale che metta insieme salvaguardia degli ambienti dunali e ripristino della naturalità degli alvei fluviali. Va nella giusta direzione in questo senso, il processo di istituzione del Parco del Tevere che chiediamo sia portato a termine quanto prima; intanto vengano difese le dune e la spiaggia di Capocotta, vero esempio di sana gestione nel rispetto dell'ambiente circostante. In occasione oggi della Giornata Mondiale per la Biodiversità, c'è da prendere un impegno comune tra tutti gli operatori, le associazioni e i cittadini che amano il mare, perché il litorale di Roma torni di nuovo ad essere una culla di bellezza e custode della straordinaria biodiversità marina". Alla presentazione è intervenuto anche Massimo Muzzarelli (assobalenari di Ostia) assolutamente d'accordo con l'associazione sulla necessità di rivedere le opere messe in cantiere. "Le nuove opere non possono essere calate dall'alto ma devono essere discusse con gli abitanti, i pescatori e tutti quelli che conoscono veramente il territorio e il mare. - ha affermato Muzzarelli - Per altro tutti i nuovi pennelli che vengono realizzati deturpano gravemente il panorama e la bellezza delle nostre coste"