Smog e salute: il 31 maggio la scadenza delle Regioni per adottare i Piani Regionali di Prevenzione (PRP)
Entro il 31 maggio le Regioni devono adottare i Piani Regionali di Prevenzione. Lo richiede il Piano Nazionale, che tra gli obiettivi prevede la "Riduzione delle esposizioni ambientali dannose per la salute". Ecco come sollecitare le Regioni
21 May, 2015
Si avvicina un importante scadenza in tema di inquinamento atmosferico e salute che coinvolge direttamente tutte le Regioni. La scadenza è legata al Piano di Prevenzione Nazionale del Ministero della Salute, che stabilisce le azioni che si dispiegheranno tra il 2014 e il 2018, in tema di sanità e prevenzione. Il 13 novembre 2014 infatti la Conferenza Stato-Regioni aveva approvato l'Intesa sul Piano nazionale della prevenzione 2014-2018, che prevedeva, entro il 31 dicembre 2014, il recepimento del Piano da parte delle Regioni, con apposita delibera.
In tema di tutela della salute, stabiliti i principi fondamentali da parte dello Stato, sono le Regioni che hanno competenza non solo in materia di organizzazione dei servizi, ma anche sulla legislazione per l'attuazione dei principi suddetti, sulla programmazione, sulla regolamentazione e sulla realizzazione dei differenti obiettivi. Lo strumento fondamentale di pianificazione del Ministero, messo in campo già dal 2005, è rappresentato dal Piano nazionale della prevenzione (PNP). Un documento di respiro strategico che a livello nazionale stabilisce gli obiettivi e gli strumenti per la prevenzione che sono poi adottati a livello regionale, con i Piani regionali.Tale scelta strategica va ricondotta alla convinzione, suffragata da numerosi elementi della letteratura scientifica di settore, che un investimento in interventi di prevenzione, purché basati sull’evidenza scientifica, costituisca una scelta vincente, capace di contribuire a garantire, nel medio e lungo periodo, la sostenibilità del Sistema sanitario nazionale.
Tra i macro obiettivi del Piano, perseguibili da tutte le Regioni, al punto 8 c'è quello della "Riduzione delle esposizioni ambientali potenzialmente dannose per la salute". Il Piano Nazionale prevede che tutte le Regioni, a loro volta, adottino entro il 31 maggio 2015, un Piano di Prevenzione Regionale.
La neonata organizzazione no profit Cittadini Per l'Aria invita quindi, non solo direttamente le Regioni ad adottare i Piani previsti per legge, ma anche tutte le associazioni ambientaliste e i cittadini a rammentare agli organi competenti la necessità di inserire nei Piani Regionali misure e azioni che contribuiscano a fronteggiare il problema dell’inquinamento atmosferico, sia favorendo la riduzione delle emissioni, sia contribuendo alla riduzione dell’esposizione della popolazione. Cittadini Per l'Aria ha anche pubblicato una bozza di lettera, qui allegata, che può essere inviata agli Assessori alla Salute delle Regioni, ricordando anche la tipologia delle misure che possono essere richieste, per essere inserite nei Piani Regionali.
Le scriviamo avendo a mente la scadenza del 31 maggio prossimo - imposta dal Piano Nazionale di Prevenzione approvato dalla Conferenza Stato–Regioni e Province Autonome il 13 novembre scorso - di adozione del Piano Regionale di Prevenzione (PNP).
Le rammentiamo l’importanza e la necessità che l’Adottando Piano Regionale di Prevenzione tenga in adeguata considerazione il tema importante della prevenzione dell’impatto dell’inquinamento dell’aria attraverso l’adozione di misure, azioni e concertazioni con gli altri settori delle amministrazioni pubbliche, oltre che valutazioni di impatto che orientino i progetti nell’ambito territoriale della Regione, che contribuiscano da un lato alla riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera a livello regionale e dall’altro all’esposizione della popolazione alle stesse.
Ecco la proposta di misure/azioni da inserire nei Piani Regionali di Prevenzione
- Monitoraggio collocazione delle scuole, ospedali, case di riposo rispetto al traffico e provvedimenti conseguenti (riorganizzazione mobilità di prossimità, ricollocazione degli istituti scolastici in altra sede, climatizzazione forzata)
- Attivazione di campagne presso le amministrazioni comunali e provinciali in relazione alla piantumazione del verde come strumento di riduzione degli inquinanti dell’aria
- Comunicazione ai comuni in tema di piante con potenzialità allergeniche e linee guida alla scelta delle specie
- Campagne informative sull’inquinamento atmosferico tramite ASL, medici di base e pediatri di base, neonatologie e ostetricie
- Effettuazione di tutoraggio e istruzione delle unità di epidemiologia sul territorio ai fini della valutazione di impatto sanitario dell’esposizione della popolazione agli inquinanti dell’aria (v. Linee Guida ISPRA/ARPA)
- Attivazione di sistemi di informazione celere (app, quotidiani, insegne) alla popolazione in relazione a livelli di inquinamento previsti o esistenti che pongano la popolazione a rischio
- Favorire forme di partecipazione attiva dei cittadini ai monitoraggi ambientali