Make resources count, la campagna che chiede all'europa più riuso e riciclo
Lanciata da EEB, l'associazione ambientalista che riunisce 140 organizzazioni in Europa, sollecita una gestione rifiuti basata su riuso, riciclo e design intelligente: "Se si rende più facile disassemblare, riparare e riusare, si conservano risorse"
03 June, 2015
(ansa ambiente)
L'Europa non può più permettersi di gettare i rifiuti in discarica o di
bruciare materiali negli inceneritori solo perché di "seconda mano". Largo
invece a riciclo, riuso e al design intelligente dei prodotti: è questo
il leit motiv della nuova campagna online Make Resources Count, cioè "fai contare le risorse", lanciata da European Environmental Bureau
(EEB), l'associazione ambientalista che riunisce 140 organizzazioni in
Europa, fra cui Legambiente.
La campagna di EEB
(makeresourcescount.eu) riapre una partita chiave per Bruxelles e tutti
gli europei. La mobilitazione coincide infatti con la consultazione di
Bruxelles che servirà a formulare la tanto discussa normativa per la
cosiddetta economia circolare, che riguarderà appunto non solo la
gestione e il riciclo dei rifiuti, ma anche il ciclo di vita dei
prodotti, a partire dal design. Ogni europeo consuma in media 16
tonnellate di materiali ogni anno e produce in media sei tonnellate di
rifiuti, che per il 64% viene bruciato o finisce in discarica. Le regole
proposte dal precedente esecutivo Ue includevano un target di riciclo
del 70% per i rifiuti urbani e dell'80% per gli imballaggi, più il
divieto di ricorrere alle discariche. Il timore degli ambientalisti è
che la nuova strategia della Commissione Juncker su questo fronte giochi
al ribasso. "Tagliare lo spreco di risorse in Europa è un'opportunità
vincente sia per l'ambiente sia per l'economia, ma non avverrà da solo"
spiega Stéphane Arditi di EEB, secondo cui ripresentare nuove regole
"deve significare mantenere i target di riciclo originali e includere
criteri di design dei prodotti per ridurre l'uso di risorse dalla fase
di progettazione".
Secondo i dati di EEB, l'80% dell'impatto ambientale
di un prodotto viene definito proprio nella fase di design. Se si rende
più facile disassemblare, riparare e riusare, invece di costruire
qualcosa per poi gettarlo via, si potranno conservare anche una serie di
risorse, sempre più care e meno disponibili sul mercato. Su questo
punta la campagna "Fai contare le risorse" secondo cui estendere di
qualche anno il ciclo di vita solo di lavatrici, computer portatili e
stampanti nell'Ue comporterebbe il taglio di oltre un milione di
tonnellate di emissioni di CO2, l'equivalente di 477mila auto su strada
ogni anno. Una strategia a beneficio anche dell'occupazione, con 860mila
nuovi posti di lavoro per il 2030. Qual è quindi la ricetta proposta da
EEB per la nuova normativa Ue? Si va da 'obiettivo zero rifiuti
residui' entro il 2025 ad un target di riduzione di uso dei materiali e
di taglio della produzione dei rifiuti, ma anche la preparazione di
target per il riuso di rifiuti urbani, di attività commerciali e
industriali. Gli ambientalisti propongono anche di bandire discariche e
inceneritori e di eliminare a partire dalla progettazione dei prodotti
sostanze nocive come microplastiche e prodotti monouso e non
riciclabili. Una rivoluzione 'verde' a tutto campo.