#formichinesalvacibo, Cambiare le storie …
Giuliana Romano, docente referente della primaria "Galvani", vincitrice del progetto di Eco dalle Città e Fondazione Cariplo, "Formichine salva cibo", condivide con noi la riflessione sul l'esperienza fatta con i suoi bambini. Parlare di spreco di cibo può anche significare un percorso denso di significati poetici ....
03 June, 2015
Il progetto delle Formichine salva cibo ci ha consentito di uscire dall’ordinario, “di cogliere l’essenziale che è invisibile agli occhi”[1].
Per i bambini confrontarsi in un percorso trasversale come questo significa orientare lo sguardo altrove per diventare protagonisti di un piccolo, ma significativo cambiamento.
D’altronde sono i dettagli che compongono il tutto, così come accade all’infinito che nel suo divenire viene scolpito dai frammenti.
Un elemento importante del nostro procedere è stato “imparare facendo”[2], il lasciare tracce, segni e impronte che indicano l’approccio, ma non l’approdo e che delineano come il metodo può fondersi con il significato.
Nel “fare” si sperimenta anche e soprattutto la profondità della parola, la sua peculiarità, ma anche la sua polisemia e così lo “spreco”è diventato oggetto poetico, gioco di significati nascosti, paradosso e scoperta di emozioni impreviste.
Per noi di terza il progetto ci ha assegnato un compito autentico, ci ha spinto in contesti d’apprendimento diversi che hanno potuto collegarsi ed esprimere la loro complementarietà.
Abbiamo declinato il nostro “immaginario”in percorsi poetici, guidati prima dal brainstorming e poi dagli strumenti della retorica: metafore, sinestesie, similitudini, allitterazioni e rime. Ci siamo impegnati in una ricerca estetica, abbiamo proseguito con attività che ci permettevano di confrontarci sui valori – rispetto – solidarietà – operatività del gruppo col contributo delle diverse intelligenze.
Infine abbiamo scelto come comunicare la nostra esperienza e così sono stati costruiti story- board per realizzare i video e fotografie per creare PPT.
I nostri lavori hanno prodotto riflessioni e concrete azioni contro lo spreco alimentare come: riutilizzare la frutta e il pane avanzati in refettorio. Ci siamo dedicati infatti ad interminabili spremute,alla preparazione di dolci , alle gelatine di frutta, alla produzione di pan grattato e alla creazione di un self-service per gli uccellini. Non ultimo i bambini si sono impegnati ad assaggiare tutti i cibi e ad essere più sensibili allo spreco in genere. Il pane che non siamo riusciti ad utilizzare lo abbiamo regalato ad una cascina che lo ha dato in pasto ai suoi maialini. Per tutto il percorso abbiamo tenuto presente “la sostenibilità” delle nostre proposte sia mentre le attuavamo,sia nelle intenzioni future, riflettendo sul percorso del cibo e sulla filiera che lo sostiene.
[1] Antoine de Saint-Exupéry
[2] Confucio