Atm, guerra interna tra i sindacati. La Cub rinvia il nuovo sciopero
"Le Rsu: svelato il bluff degli autonomi. E l’azienda: non riapriremo la trattativa. Il prefetto aveva invitato a revocare la protesta almeno per la M1". L'articolo del Corriere sull'ennesimo sciopero proclamato dagli autonomi, ma poi evitato, di mercoledì 24 - da CORRIERE.IT del 24.06.2015
25 June, 2015
di Giacomo Valtolina
Dietrofront della Cub. I «duri» dei lavoratori Atm rinviano a data da destinarsi lo sciopero dei trasporti indetto per il 24 giugno. La Confederazione unitaria di base fa dunque marcia indietro, diventando ancora una volta bersaglio degli altri sindacati. Una mossa da leggersi come un «segnale di apertura» a prefettura e Atm, secondo gli autonomi in protesta, o come la «dichiarazione della loro sconfitta» per le altre sigle sindacali unite che attaccano: «Svelato il bluff».
L’annuncio è arrivato ieri pomeriggio tramite un comunicato e un volantino: «Rinviamo lo sciopero per non dividere i lavoratori e per verificare se Atm sia disponibile ad aprire una nuova fase e condividere un nuovo percorso». Continua così lo scontro interno tra i Cub e Atm ma soprattutto tra Cub e le Rsu che hanno firmato con l’azienda dei trasporti milanesi l’accordo per i sei mesi dell’Expo, vale a dire il testo all’origine dello sciopero che ha mandato in tilt la città il 28 aprile contestato dal portavoce degli autonomi, Claudio Signore, in quanto «votato solo dalle rappresentanze sindacali e non dall’intero corpo lavoratori».
Il rinvio è stato deciso dopo l’incontro di sabato scorso con il prefetto Francesco Paolo Tronca che, pur riconoscendo il diritto allo sciopero garantito dalla Costituzione (dopo le precettazioni del 15 maggio e dell’11 giugno), aveva invitato la Cub a revocare la protesta, almeno per la M1, quella maggiormente interessata dai visitatori dell’Expo. Una proposta respinta dai Cub (che hanno scelto il rinvio) ma poco gradita anche dagli altri sindacati: «Se non erano accettabili sei mesi di divieti agli scioperi, - spiega Stefano Malorgio (Filt Cgil) - non lo può essere neppure l’accettazione di una protesta selettiva che riguardi solo una linea della metropolitana. Ma la Cub finisca questo giochino, un meccanismo perverso che rischia di generare precedenti pericolosi per i diritti dei lavoratori. Basta polemiche, basta populismi spicci. L’accordo c’è e sta funzionando. Con le risorse date non esistono alternative credibili». Parole confermate da tutte le sigle delle Rsu sindacali (che rappresentano l’80 per cento dei lavoratori Atm) che avevano invitato Tronca a non precettare la protesta, sia per evitare l’anomalia di un semestre di blocchi sia, soprattutto, per andare «alla conta» dei lavoratori che avrebbero effettivamente incrociato le braccia, mettendo così, a loro avviso, la parola «fine» sulle velleità rappresentative della Cub. Da qui il riferimento al «bluff» svelato.
Gli autonomi ribattono annunciando un presidio davanti a Palazzo Marino il prossimo 2 luglio («Perché il proprietario e gestore del servizio, il sindaco Giuliano Pisapia, si prenda le proprie responsabilità») e chiedendo l’apertura di «un tavolo negoziale per affrontare i problemi messi in risalto dall’accordo Expo». Vale a dire, in sostanza la «non obbligatorietà al “mancato/spostato Sco”» (le ore di lavoro da trasformare in giorni di riposo a turnazione). «Abbiamo chiesto solo questo punto su 30 rivendicazioni nell’incontro dell’8 giugno ma Atm ne fa una questione di politiche sindacali e rifiuta». Il perché lo spiega il presidente Atm Bruno Rota: «La Cub fa una spregiudicata e aggressiva campagna di disinformazione. L’intesa è buona ed è stata trovata con i veri rappresentanti dei lavoratori con cui il confronto è continuo, anche se aspro». Come dire: nessuna trattativa con gli autonomi.
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