Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato giovedì 25 giugno la proposta di legge 221 "Disposizioni relative all'utilizzazione del demanio marittimo per finalità turistiche e ricreative" che modifica la normativa 2007 sull'organizzazione del sistema turistico laziale. La nuova legge regionale prevede che i Comuni debbano lasciare alla pubblica fruizione almeno il 50% delle spiagge, lasciando loro la possibilità anche di ampliare tale percentuale. In caso contrario, il comune non potrà procedere con nuove concessioni demaniali. La legge introduce inoltre l’obbligo per i Comuni nella pianificazione di rispettare ambiti omogenei all’interno dei quali le spiagge a libera fruizione devono comunque essere presenti, per evitare in questo modo che le spiagge libere siano concentrate e limitate in un unico tratto di costa.  Infine, introduce la possibilità di dare concessioni demaniali solo attraverso procedure di evidenza pubblica, nel rispetto della legge nazionale, ed evitando il rinnovo automatico delle stesse. 

“Si tratta di una legge estremamente positiva”, ha commentato Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio. “La legge consente infattiun utilizzo della spiaggia democratico e consapevole”. Una normativa cui tutti dovranno adeguarsi e di cui "va monitorata la giusta attuazione anche attraverso una rete di controlli sui 360 Km di litorale laziale. Non va però abbassata la guardia sulle spiagge, controllando e facendo in modo che anche tutte quelle concesse siano accessibili anche al fine della balneazione come prevede la legge  nazionale”, ha concluso Scacchi.

Gli attivisti del cigno verde ricordano infatti che è stata la legge finanziaria del 2006, art. 1, c.251 ad indicare che: "È fatto obbligo per il titolare delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l'area ricompresa nella concessione, anche al fine della balneazione". Spetta alla Regioni e ai Comuni la garanzia ed il rispetto di questo indirizzo nei piani regionali e nelle deleghe ai Comuni.

"La legge approvata è davvero un salto in avanti per la fruizione corretta delle spiagge della costa laziale”, ha aggiunto anche Cristiana Avenali, consigliera regionale del partito democratico. “Il diritto di fruire liberamente degli arenili che sono un bene comune, ed il libero accesso a questi, deve essere garantito  e non possiamo più assistere e tollerare situazioni come quelle del Lungomuro di Ostia. La legge introduce veramente una rivoluzione nella gestione del litorale laziale, che prevede che entro i prossimi 30 giorni si approvi il PUA regionale al quale dovranno adeguarsi i PUA comunali entro 180 giorni, anche quelli già in vigore, pena l’applicazione di poteri sostitutivi da parte della Regione.

Finalmente, dopo tanti anni, sono state poste le basi per operare una programmazione e una gestione degli arenili laziali nel rispetto della protezione ambientale, sostenibilità e fruibilità del patrimonio pubblico, coniugando legalità, tutela del paesaggio e servizi ai cittadini e - ha concluso Avenali - la possibilità di condurre una attività economica sostenibile per il rilancio dell’economia del mare fondamentale per la nostra Regione”.