Una tessera ricaricabile per bus e tram
Nel 2016 arriva il borsellino elettronico di GTT - da LaStampa del 02/07/2015
02 July, 2015
Di Beppe Minello
Gtt lo sta sperimentando e conferma che sarà pronto per il
prossimo anno. Arriva il «Credito trasporti» o più semplicemente il
«Borsellino elettronico ricaricabile». I pendolari e soprattutto coloro i
quali hanno un rapporto episodico con i mezzi pubblici, potranno
caricare sulla carta Bip, il supporto elettronico che dal 2012 ad oggi è
già entrato nelle tasche di 400 mila piemontesi, non solo l’abbonamento
abituale ma, eventualmente, anche una somma extra. Un credito che
servirà per pagare qualsiasi mezzo pubblico che, nel caso dei pendolari,
ovviamente sarà diverso da quello già coperto dall’abbonamento con
tutti gli sconti del caso. La conferma è arrivata ieri mattina in
commissione Trasporti di Palazzo Civico, presieduta dal Pd Mimmo
Carretta, da Giovanni Eandi della Direzione sviluppo e tecnologie di
Gtt, in Comune per rispondere alla proposta di mozione di Raffaella
Furnari dell’Ncd, che chiede al Consiglio comunale di impegnare sindaco e
giunta a «verificare la possibilità di realizzare tessere magnetiche
ricaricabili, dove la tessera sia gratuita e l’unico costo sia quello
dell’importo che si vuole caricare». Una tessera facilmente acquistabile
«in tabaccheria, nelle edicole, nei punti Gtt, tramite Internet o anche
in banca». Forte del fatto che a chiedere costa nulla, la consigliera
Ncd s’è spinta a immaginare una «distinzione tra le tessere destinate ai
residenti, che possono essere personalizzate con foto dati del
proprietario e sulle quali si possa caricare qualsiasi titolo di
viaggio; e quelle destinate ai turisti occasionali che possono essere
impersonali e che permettano di acquistare solamente biglietti e
promozioni turistiche o semplici corse» e, visto che ci siano, tessere
abilitate per utilizzare anche il bike-sharing. Detta così, vi
chiederete come mai ’sta tessera non sia già realtà. In effetti, per
ora, dobbiamo «accontentarci» di ciò che Gtt sta facendo, e con fatica,
da un po’ di anni: appunto la tessera Bip, parola onomatopeica che evoca
il bip elettronico ma che, più semplicemente, si traduce in «Biglietto
integrato Piemonte». Ecco, il fatto di dover mettere d’accordo tutte le
aziende di trasporto pubblico della regione è uno dei motivi, se non il
principale, del perchè la tessera sognata da Raffaella Furnari non è
già nelle nostre tasche o portafogli. «Ma l’obiettivo di Bip - ha
spiegato Giovanni Eandi - è proprio quello di diventare, un giorno, il
supporto elettronico di tutti i mezzi pubblici torinesi e piemontesi».
Già oggi, su carta è rimasto il solo biglietto singolo. I carnet da 5 e
15 ticket sono su base e elettronica (il «chip on paper») mentre tutto
il resto «viaggia» sul Bip.