Termovalorizzatore del Gerbido, il Comitato Locale di Controllo continuerà a vigilare anche sui nuovi limiti emissivi
«Confidiamo che con i nuovi limiti, molto più bassi, il numero degli sforamenti continui a diminuire»
10 July, 2015
«Il Comitato locale di
controllo accoglie con soddisfazione l’entrata in vigore dei nuovi limiti
emissivi per la maggior parte degli inquinanti che vengono emessi dal
termovalorizzatore del Gerbido», è il commento dell’organismo che ha il compito
di vigilare sul corretto funzionamento dell’impianto e sul rispetto degli
stessi limiti emissivi al via libera ai nuovi limiti autorizzati. Infatti,
dalle ore 3 di domani mattina, 11 luglio, molti inquinanti emessi dal camino
del termovalorizzatore del Gerbido dovranno rimanere sotto soglie molto più
basse rispetto a quelle attuali. Il
Comitato ricorda anche che i nuovi limiti, molto più “garantisti” per la salute
dei cittadini e dell’ambiente, sono il frutto delle richieste dei sindaci dei
comuni dell’area di influenza del termovalorizzatore formulate in accordo con
la Provincia di Torino nell’Autorizzazione integrata ambientale, il documento
che regola il funzionamento del termovalorizzatore.
«I nuovi limiti sono tra i più stringenti
d’Italia – ricorda il Comitato – e ora ci auguriamo che Trm abbia messo in atto
tutti gli accorgimenti tecnici e gestionali per poterli rispettare. Il Comitato
continuerà a vigilare perché le emissioni restino al di sotto di queste nuove
soglie». A questo proposito, anche il
sito web del Comitato locale di controllo sul termovalorizzatore, www.comitatolocaledicontrollo.it
[1] , da oggi, adatta le proprie tabelle informative ai nuovi limiti emissivi
per offrire ai cittadini la possibilità di verificare sempre il rispetto delle
soglie. I valori di: polveri, acido
cloridrico, acido fluoridrico, ossidi di zolfo, ossidi di azoto, carbonio
organico totale, monossido di carbonio, ammoniaca, così come prevede la
normativa nazionale, sono registrati in continuo dalla sala controllo di Trm e
dall’Arpa, e vengono elaborati dai sistemi informatici ogni 30 minuti. Le tabelle riportate sul sito www.comitatolocaledicontrollo.it
[2] rappresentano però la media giornaliera delle emissioni della giornata.
Questa scelta è stata compiuta dal Comitato per rendere più facile la lettura
dei grafici da parte dei cittadini.
Invece, per Ipa, diossine e furani, metalli come cadmio, tallio,
mercurio, zinco e metalli pesanti, la misurazione avviene ogni 4 mesi mediante
campionamento di un’ora dei fumi al camino.
Ai nuovi parametri dovranno essere adattate anche le tabelle mostrate
nei totem informativi presenti nei municipi del Comuni dell’area di influenza
dell’impianto. Il Comitato ricorda anche
che i limiti semiorari degli sforamenti consentiti annualmente dalla normativa
ammontano a 60 ore complessive. Cioè gli sforamenti, se ci sono, devono essere
molto limitati nel tempo e, sommati, non possono superare, appunto, le 60 ore
l’anno. Nel 2014, primo anno di
esercizio, gli sforamenti sono sempre stati al di sotto di questa soglia
temporale massima. Per la Linea 1 hanno raggiunto le 45 ore e mezza; per la
Linea 2 le 54 ore; per la Linea 3 le 43 ore e mezza. Per l’anno in corso, al momento, sembra
prospettarsi un’ulteriore riduzione degli sforamenti. «Confidiamo che anche con i nuovi limiti,
molto più, bassi, il numero degli sforamenti continui a diminuire», conclude il
Comitato.
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