Assobioplastiche: "Con risoluzione Ue su economia circolare si va verso obbligatorietà della raccolta differenziata dell'organico"
La risoluzione Sirpa Pietikäinen prevede anche una drastica riduzione delle discariche e invita la Commissione a studiare la sostituzione degli imballaggi alimentari con prodotti biodegradabili e compostabili
17 July, 2015
Riunito in seduta plenaria il 9 luglio scorso, il Parlamento europeo con 394 voti a favore, 197 contro e 82 astenuti, ha votato la risoluzione (non vincolante) Sirpa Pietikäinen che prepara l’imminente pacchetto di azioni che la UE intende proporre sul tema dell’economia circolare.
La risoluzione affronta in maniera molto netta il tema della gestione dei rifiuti introducendo l’obbligo di raccolta differenziata della frazione organica entro il 2020 e il divieto totale di incenerimento dello stessa.
Una stretta severa anche per le discariche che, salvo rare eccezioni, dovranno essere proibite entro il 2030. La risoluzione sollecita inoltre la Commissione a verificare che la legislazione vigente in materia di rifiuti sia correttamente applicata in tutti gli Stati Membri, soprattutto per quanto concerne l’obbligo della raccolta differenziata, auspicando che per i rifiuti solidi urbani venga posto un obiettivo di riciclo/riuso pari al 70% e per gli imballaggi pari all’80%.
Sul tema degli imballaggi alimentari, in particolare, appare molto significativo l’invito rivolta alla Commissione affinché si accerti la fattibilità della sostituzione di quelli attualmente in uso con quelli compostabili secondo gli standard europei, ottenuti da fonti rinnovabili e perciò ambientalmente più sostenibili.
Marco Versari,
Presidente di Assobioplastiche, ha così commentato: “La strada verso
l’implementazione di un modello di sviluppo europeo che metta fine alla
società del rifiuto e della dissipazione delle risorse naturali è stata
ormai intrapresa. La risoluzione Sirpa Pietikäinen, anche se non
vincolante, getta premesse molto importanti per il pacchetto di misure
sull’economia circolare che la UE si appresta a varare; l’industria
delle bioplastiche, con la sua capacità di innovazione a favore
dell’ambiente, è pronta a fare la sua parte, rilanciando la
competitività del sistema Europa e creando nuova, importante
occupazione”.