Consorzio italiano compostatori: ecco il decalogo per differenziare correttamente l'organico d'estate
Dieci consigli per evitare gli odori facendo attenzione alla conservazione del cibo: l'estate è anche il tempo delle insalate, un'opportunità per inventare nuove “fresche” ricette con gli avanzi del frigorifero
24 July, 2015
Durante la stagione calda occorre prestare ancora maggior attenzione alla separazione dei rifiuti, dato che le temperature elevate possono provocare alcune criticità, come i cattivi odori. L'estate inoltre è tempo di gite e turismo e per questo motivo possono cambiare le abitudini di raccolta a seconda della località di villeggiatura scelta per le vacanze. E così il Consorzio Italiano Compostatori, in vista dell'estate, presenta dieci consigli per trattare correttamente i rifiuti organici, senza odori ed evitando gli sprechi di cibo.
1. Il sacchetto giusto. Primo passo per un corretto trattamento dei rifiuti organici è il sacchetto giusto. Per la raccolta dell'organico è necessario che sia in materiale compostabile come carta o bioplastica certificata ai sensi della norma EN 13432. Occorre evitare le buste di plastica tradizionale, materiale “indigesto” per i microorganismi che trasformano gli scarti alimentari in compost.
2. Contenitore aerato. Al sacchetto compostabile va associato preferibilmente un contenitore areato: questo manufatto consente di gestire in modo ottimale gli scarti umidi evitando cattivi odori, perché grazie all'aerazione i rifiuti non fermentano e si evita poi la formazione di liquidi. All'interno del bidone bucherellato l'organico evapora: perdendo l’acqua in eccesso, gli scarti diventano più asciutti e leggeri con una riduzione del peso fino al 15%. L'aerazione, inoltre, aumenta la resistenza dei sacchi compostabili in quanto si mantengono sempre asciutti all'interno del secchiello.
3. Occhio agli altri rifiuti. La produzione di odori potrebbe anche essere causata dalla presenza di sostanza organica all'interno di imballaggi in plastica o metallo che contenevano alimenti. Un accorgimento utile è un veloce risciacquo di questi contenitori prima di avviarli alla raccolta differenziata della plastica o del metallo.
4. Corretta raccolta differenziata. L'aumento nel consumo di frutta e verdura in estate porta ad una produzione elevata di rifiuti organici. Vale quindi la pena ricordare le regole per una corretta differenziazione dei rifiuti: con l'umido possono essere raccolti tutti gli scarti di preparazione dei cibi, sia di tipo vegetale che animale. Potete inoltre raccogliere tutti gli scarti commestibili che avanzano dalle portate dei pasti. Non vanno raccolti con l’umido oggetti in vetro, metallo, plastica, lattine.
5. Evitare gli sprechi. Anche d'estate bisogna stare attenti ad evitare sprechi alimentari. Occorre monitorare lo stato di conservazione e le scadenze degli alimenti sapendo che la dicitura "consumare preferibilmente entro” significa che dopo quella data l'alimento è ancora commestibile, in alcuni casi anche per mesi. Il caldo tuttavia può accelerare il deterioramento del cibo. Per alcuni alimenti conservati a temperatura ambiente occorre prestare maggior attenzione alla loro collocazione in luoghi freschi e al riparo dal sole. È il caso ad esempio della frutta e della verdura. Ma lo stesso accorgimento può essere adottato anche per dolci e bevande.
6. Avanzi. Per evitare gli sprechi va monitorato il contenuto del frigorifero, in particolare per gli avanzi. Essendo l'estate il tempo delle insalate, questa può essere l'occasione per mischiare ingredienti, anche piccole quantità avanzate, che in apparenza non vanno d'accordo. Spazio quindi alla fantasia per inventare nuove “fresche” ricette evitando spreco di cibo.
7. Informarsi sulle modalità di raccolta. Cambiando località, da quella di residenza a quella di villeggiatura, possono variare le modalità di raccolta dei rifiuti. In questo caso è utile informarsi dal locatore o contattare il comune o l'azienda di igiene urbana locale per essere informati sulle modalità di raccolta o sui giorni di passaggio dei mezzi.
8. Stoviglie biodegradabili. In occasione di una scampagnata può capitare di non aver voglia di lavare le stoviglie. Esistono in commercio stoviglie (piatti, bicchieri, posate) in materiale compostabile certificato (ai sensi della norma EN 13432). Tali stoviglie possono essere trasformate in compost, in impianti industriali, senza costituire rifiuti da smaltire. Prima di raccogliere tali manufatti insieme all’umido verificate con il gestore o l'Azienda di raccolta se tale percorso è fattibile nel vostro Comune.
9. Il Compost. Trasformare gli scarti organici in compost è uno dei modi per contribuire in modo significativo all'uso sostenibile delle risorse. Dal compostaggio nasce un fertilizzante naturale che restituisce sostanza organica alla terra. Per saperne di più sul compostaggio e sulle possibilità di utilizzo: www.compost.it.
10. I marchi di certificazione del CIC. Il Consorzio Italiano Compostatori ha scelto la garanzia della qualità. Per questo ha creato due marchi, uno per il compost e l'altro per i manufatti compostabili. Utilizzare il compost a marchio CIC e usare manufatti compostabili certificati Compostabile CIC significa avere in mano prodotti di qualità, per un'impronta ecologica più leggera e sicura. Qui i marchi di certificazione CIC.
“Un terzo dei nostri rifiuti urbani è composto da scarti organici. Separare correttamente e raccogliere l'umido permette di ottenere nuove risorse: il biogas, combustibile rinnovabile, e il compost, fertilizzante organico per i terreni” sottolinea Massimo Centemero, direttore del CIC. “Al netto degli sprechi alimentari che dovrebbero diminuire soprattutto nelle filiere alimentari, la raccolta e il trattamento dell'organico permette di risparmiare 1.1 Mt di CO2 equivalente/anno”.