Rifiuti speciali: produzione in calo di 2 milioni di tonnellate, rifiuti pericolosi -2,6%
Il calo di produzione sfiora i 2 milioni di tonnellate (-1,5%). Diminuiscono rifiuti pericolosi (-2,6%, -228 mila tonnellate), non pericolosi (-1,4%, -1,7 milioni di tonnellate)
28 July, 2015
Meno rifiuti speciali in Italia, spiegabili anche con la crisi
economica registrata nel 2013. Il calo di produzione sfiora i 2
milioni di tonnellate scendendo, tra il 2012 e il 2013, dell’1,5% e
passando da quasi 133,6 milioni di tonnellate a 131,6 milioni di
tonnellate. Diminuiscono sia i rifiuti pericolosi (-2,6%, -228 mila
tonnellate), che in totale ammontano a quasi 8,7 milioni di
tonnellate, sia quelli non pericolosi, che scendono dell’1,4% (-1,7
milioni di tonnellate) soprattutto per effetto dell’ulteriore
consistente calo dei rifiuti generati dalle attività di costruzione
e demolizione.
Sono i dati dell’ISPRA contenuti nella XIV
edizione del Rapporto Rifiuti Speciali, presentato questa mattina
alla Camera dei Deputati, nel corso di una conferenza stampa.
Rimane
il settore manifatturiero, con quasi il 40% del totale (circa 3,4
milioni di tonnellate), il maggior produttore di rifiuti pericolosi,
seguito con il 29,4% dalle attività di trattamento rifiuti e di
risanamento (circa 2,5 milioni di tonnellate). Nel dettaglio,
nell’ambito del comparto manifatturiero, il 45% circa (oltre 1,5
milioni di tonnellate) del quantitativo di rifiuti pericolosi
complessivamente prodotti, proviene dai settori della
fabbricazione di prodotti chimici (17,6%), di prodotti farmaceutici
di base e preparati (14,2%), della fabbricazione di coke e dei
prodotti derivati dalla raffinazione del petrolio (10,7%), e di
articoli in gomma ed in materie plastiche (2,6%). Il primo produttore
di rifiuti non pericolosi (39,8% del totale di rifiuti non pericolosi
prodotti, quasi 49 milioni di tonnellate), è invece il settore delle
attività di costruzione e demolizioni, seguito da quello del
trattamento di rifiuti e di risanamento (30,6 milioni di tonnellate)
e da quello manifatturiero (30,4 milioni di tonnellate) con
percentuali del 25% circa per entrambe.
Nel 2013
vengono gestite 129,9 milioni di tonnellate di rifiuti speciali,
comprensive degli stoccaggi prima dell’avvio ad operazioni di
recupero/smaltimento, che riguardano circa 13 milioni di tonnellate.
A questi se ne aggiungono oltre 8 milioni di tonnellate derivanti dal
trattamento di rifiuti urbani e computati nel ciclo di gestione di
quelli urbani. Il recupero di materia, con il 64,7% del totale, pari
a oltre 84 milioni di tonnellate, è la forma di gestione prevalente.
Seguono le altre operazioni di smaltimento con il 14,5%, e lo
smaltimento in discarica con l’8,4%.
Per quanto riguarda i
rifiuti non pericolosi la forma prevalente di gestione è
rappresentata dal recupero di materia che interessa 82,2 milioni di
tonnellate, pari al 74,9% del totale gestito. Con i riferimento ai
rifiuti pericolosi, invece, la forma di gestione prevalente è
rappresentata da altre operazioni di smaltimento, pari al 51,8% del
totale gestito.
Trasportati all’estero 3,4
milioni di tonnellate, di cui 2,4 milioni non pericolosi ed 1 milione
di pericolosi, con una diminuzione, rispetto al 2012, del
16,7%. Si tratta per lo più di rifiuti provenienti da impianti
di trattamento ed inviati principalmente in Germania. Si esportano
maggiormente, tra i rifiuti non pericolosi, quelli prodotti da
processi termici, circa 1,3 milioni di tonnellate, mentre tra quelli
pericolosi, la quantità maggiore inviata oltre confine proviene
dagli impianti di trattamento (574 mila tonnellate). Stabile,
invece, la quantità di rifiuti speciali importata: circa 5,7 milioni
di tonnellate nel 2013, costituiti quasi esclusivamente da rifiuti
non pericolosi. I rifiuti pericolosi importati costituiscono una
parte residuale (153 mila tonnellate).
Scendono anche
le quantità di rifiuti speciali smaltite in discarica: il 2013 segna
un -4,4% - circa 500 mila tonnellate - rispetto al 2012. Il
totale ammonta a circa 11 milioni di tonnellate di cui 89,9% non
pericolosi e 10,1% pericolosi. A livello di macroarea geografica è
il Centro, a registrare il calo maggiore: 16,4% (-437 mila
tonnellate), seguito dal Sud che segna un -16,0%. Al Nord si
riscontra, invece, un aumento del 7,1% (da 5,8 milioni di tonnellate
del 2012 a 6,2 del 2013). Tra i rifiuti pericolosi smaltiti
in discarica - oltre 1 milione di tonnellate (10,1% del totale di cui
il 59% smaltito in discariche per rifiuti non pericolosi e il 41% in
discariche per rifiuti pericolosi) - quelli contenti amianto e
allocati in discarica sono circa 167 mila tonnellate. Il 90,7% è
rappresentato da materiali da costruzione contenenti amianto e il
restante 9,3% è costituito da altri rifiuti contenenti amianto.
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