Etichette energetiche: 1 prodotto su 4 venduto senza etichetta o con l'etichetta scorretta
“Etichetta furbetta” è l’indagine realizzata da Legambiente in collaborazione con Movimento Difesa del Cittadino per verificare la corretta applicazione delle etichette energetiche in italia su frigoriferi, cantinette per vini, forni, condizionatori, televisori
30 July, 2015
Secondo round di
“etichetta furbetta”, l’indagine realizzata
da Legambiente in collaborazione con Movimento
Difesa del Cittadino per verificare la corretta applicazione
delle etichette energetiche in italia su frigoriferi, cantinette per
vini, forni, condizionatori, televisori e quest’anno anche
aspirapolvere, che da settembre 2014 hanno una loro etichetta.
Su 4602 prodotti
controllati tra negozi fisici (3150) e negozi online (1452), il
74% è risultato etichettato correttamente: l'82% nei negozi fisici e
solo il 23% nei negozi online. Un prodotto su 4 risulta,
quindi, venduto senza etichetta o con l’etichetta scorretta:
un dato alto ma migliore rispetto allo scorso anno in cui le
etichette scorrette o assenti riguardavano un prodotto su 3.
La ricerca si inserisce nel progetto pilota Marketwatch, finanziato dal programma IEE della Commissione Europea e che unisce sedici realtà della società civile che vanno ad affiancare le istituzioni nel settore del controllo di mercato a livello europeo nel campo delle etichette energetiche. L’obiettivo è quello di monitorare la corretta applicazione della direttiva sull’etichetta energetica nei negozi online e fisici, ma anche le dichiarazioni dei produttori e la veridicità delle etichette dei prodotti. Legambiente e mdc hanno realizzato 14 visite a punti vendita tradizionali e 11 verifiche a punti vendita online.
“Le
direttive Ecodesign ed Etichetta Energetica - dichiara Davide
Sabbadin, responsabile
efficienza energetica di Legambiente - sono di notevole
importanza per il clima e l’ambiente. Se venissero correttamente
applicate, il taglio annuale alle emissioni di CO2 sarebbe di
circa 500 milioni
di tonnellate,
cioè l’1,5% delle emissioni mondiali, pari a quelle del parco auto
circolante in europa. Inoltre, la loro applicazione potrebbe far
risparmiare quasi 400
euro a famiglia.
Purtroppo, però - prosegue Sabbadin - queste direttive non sempre
vengono applicate e i consumatori spesso non sono in condizione di
scegliere correttamente i prodotti in vendita: alcuni prodotti sono
meno efficienti di quanto dichiarato sull’etichetta, altri sono
privi delle indicazioni energetiche che dovrebbero essere fornite al
consumatore. I mancati risparmi derivanti da queste infrazioni
aumentano inevitabilmente i costi familiari, mettono sotto stress le
reti elettriche dei paesi membri e contribuiscono
negativamente al cambiamento climatico”.
“Emerge un grave problema - aggiunge Antonio Longo, presidente Movimento Difesa del Cittadino - riguardante le vendite on line che sono destinate ad aumentare in maniera esponenziale nei prossimi anni. Gli organi di vigilanza, primi fra tutti il mise, l'autorità antitrust e la polizia postale devono vigilare e intervenire tempestivamente. Da parte nostra continueremo a monitorare anche attraverso questo progetto le proposte di commercio elettronico”.
Campania, Lazio, Emilia Romagna e Veneto sono le regioni dove sono stati controllati 7 negozi specializzati in elettrodomestici ed elettronica, 5 grandi superfici di vendita di mobili e complementi d'arredo, 2 supermercati. I negozi di arredo si confermano quelli con il più altro grado di non conformità (53%), mentre uno dei due supermercati visitati presenta la più alta percentuale di mancata etichettatura (77%).
In questi
negozi, le categorie di elettrodomestici con la minore
percentuale di conformità sono (come lo scorso anno)
i condizionatori d'aria e i forni, rispettivamente con un 49% e
61% di non conformità, mentre gli elettrodomestici dove più
facilmente è stata riscontrata la mancanza di etichetta sono gli
aspirapolvere (32%), i condizionatori (28%) e le cantinette per il
vino (16%).
Va sottolineato
che in nessun negozio è stato possibile prendere visione
della scheda tecnica informativa che la normativa impone di
mettere a disposizione, su richiesta, e che fornisce informazioni
suppletive rispetto all'etichetta.
I negozi online,
invece, registrano una non conformità del 77%. Si
Tratta di un valore molto alto se si considera che dal 1 gennaio 2015
è entrata in vigore una specifica normativa che impone la presenza
dell'etichetta energetica in evidenza accanto alla foto del prodotto.
Solo il 23% dei prodotti controllati nei negozi online è da
considerarsi correttamente etichettato, ma in questo numero rientrano
sia prodotti immessi nel mercato prima del 31/12/2014 e corredati
delle corrette informazioni testuali, sia un certo numero di prodotti
immessi nel 2015 e corredati dell'etichetta energetica in formato
digitale come prevede la nuova normativa.
Quest’ultima
però, è largamente disattesa. Nei negozi visitati la percentuale di
prodotti con l'etichetta vera e propria è del 9%, mentre per tutti
gli altri si hanno solo le informazioni testuali.
“Unica
eccezione - sottolinea Davide Sabbadin - il sito che l'anno
scorso, per la prima edizione della ricerca, aveva ottenuto la
peggiore performance e che quest'anno, anche grazie alla
collaborazione con marketwatch, ha modificato le proprie politiche
rispetto all'etichetta ed è risultato conforme alla normativa
al 98%”.
Si sono scelti,
di base, per ogni categoria di prodotto i 10 prodotti più
efficienti e i 10 prodotti più economici presenti nel
negozio. Oltre ai prodotti controllati nei negozi fisici si sono
verificati anche lavastoviglie, asciugatrici e lavasciuga. Tra le
categorie di prodotto meno virtuose ritroviamo i condizionatori (solo
il 19% è correttamente etichettato), i forni (23%) e i
televisori (23%).
Si è data la
preferenza ai negozi online dei grandi superstore dell’elettronica,
senza trascurare però gli spazi di vendita esclusivamente online
, sia italiani che internazionali. Anche il sito internet di una
delle principali catene di supermercati è stato incluso nel
campione, così come i siti di alcune aziende specializzate nella
vendita di mobili e complementi d'arredo.
Per ultimo, una
nota sui prodotti che sono ormai troppo energivori per stare sul
mercato e che sono stati quindi messi al bando tramite la direttiva
ecodesign: frigoriferi, lavatrici e lavastoviglie al di sotto
della classe a+ e aspirapolvere con potenza superiore ai 1800w. Il
progetto ha monitorato anche questi e scoperto che, se nei negozi
convenzionali sono stati per lo più tolti dagli scaffali, nei
negozi online sono spesso ancora in vendita. I dati sono chiari: ben
27 lavatrici al di sotto della classe a+ erano in vendita (su un
totale di 1082), 38 lavastoviglie su 380. Erano in oltre in vendita
nonostante fossero di potenza superiore ai 1800w 59 aspirapolvere su
460 controllati.