Gestione rifiuti e recupero avanzi di cibo: aggiornamento dall'EXPO sostenibile
Gloria Zavatta, Manager della Sostenibilità di EXPO, ci aggiorna su due temi cari ad Eco dalle Città: la gestione dei rifiuti e la prevenzione dello spreco di cibo
09 September, 2015
di Stefano D'Adda
Gli ultimissimi dati sul totale dei rifiuti prodotti da EXPO e sulle percentuali di raccolta differenziata Gloria Zavatta non ce li vuole ancora dare. “A brevissimo faremo una conferenza stampa con AMSA e saprete tutto”. Quindi bisogna ancora aspettare per sapere se il dato puntuale della raccolta differenziata ha superato l’ultimo 64% e se davvero EXPO ce la farà a raggiungere l’obbiettivo prefissato del 70%.
E sulla proporzione delle diverse frazioni riciclabili raccolte – carta, plastica, vetro, umido ed indifferenziato - la Manager della Sostenibilità di EXPO ci concede solo qualche indizio: “C’è soprattutto molto cartone da imballaggio e sui rifiuti generali prodotti la stima del 75-80% proveniente dagli operatori e del 25-20% dai visitatori si sta rilevando la più corretta, anche se prima dell’Esposizione avevamo ipotizzato un 65% dagli operatori e un 35% dai visitatori. La realtà è che il consumo di cibi e bevande si sta verificando meno nel Decumano e più nei padiglioni; Paesi ed operatori hanno allestito infatti tante aree attrezzate dentro o fuori i padiglioni e i visitatori consumano lì, più del previsto.”
Si era parlato della necessità di fare più sensibilizzazione sulla diversità dei materiali differenziabili, soprattutto per distinguere plastica normale e bioplastiche, biodegradabili e compostabili. Come sta andando?
Abbiamo fatto una mappatura di dove viene correttamente utilizzato l’imballaggio e lo stovigliame biodegradabile e compostabile e dove no. In generale sta andando bene, anche se c’è qualcuno che nell'emergenza talvolta si approvvigiona con forniture non corrette. In questi casi mandiamo delle lettere di richiamo. Anche i volontari (che ad EXPO sono 200/250 per ogni turno) si stanno impegnando su questa sensibilizzazione. Aggiungeremo a breve dei cavalierini (piccoli espositori informativi) alle casse dei ristoranti e bar per ricordare ancora cosa è compostabile e cosa no. Così come partirà a breve un’opera di sensibilizzazione fatta da due associazioni ai visitatori, durante l’attesa nelle code.
Ma quali sono i Paesi inottemperanti nell’uso del biodegradabile compostabile?
Questo non lo dico, manco sotto tortura (ride).
In realtà qualche nome siamo poi riuscito ad averlo, ma solo per gli operatori che sarebbero più virtuosi. Eataly, Cir Food Ristorazione, Illy, Carlsberg, Coca-cola e Lavazza risultano tra questi e, come Paesi, una menzione speciale è stata fatta all’Eritrea, che è risultata particolarmente sollecita nell’utilizzare solo materiali compostabili.
I mozziconi di sigaretta gettati per terra?
Purtroppo quello è un problema che permane.
Recupero di cibo: quali sono gli ultimi dati sugli avanzi alimentari raccolti?
Il dato di fine agosto è di circa 16 tonnellate recuperate in quattro mesi, quindi la media mensile del recupero (circa 4 tonn) è un po’ aumentata, soprattutto perché sono stati potenziati gli strumenti di raccolta di Banco Alimentare. C’è poi l’attività di recupero organizzata da Coop con Caritas.
Dove avete rilevato più spreco?
Non nella ristorazione stabile perché ha una certa costanza di consumo. Dopo il rodaggio iniziale, sono riusciti a tarare i quantitativi di cibo necessari e a prevenire a monte gli sprechi. Più eccedenze ci sono invece intorno agli eventi o dove c’è una rotazione dei ristoranti o espositori, come nel caso di Eataly e Coldiretti. Al cambio di turno ci possono essere prodotti alimentari invenduti o non somministrati, che si decide quasi sempre di donare, anche perché costerebbe di più portarli via. Tornando alla raccolta con Banco Alimentare, dopo una prima sperimentazione, ora è diventata più capillare e si riesce a recuperare anche quantitativi piccoli in giornata, non solo la sera, che vengono poi consegnati entro 12 ore agli enti caritatevoli e di assistenza. Insomma, ora si riescono a recuperare anche i "dieci panini avanzati", grazie alla cargobike che gira, e si portano al container refrigerato entro le 17. Questi avanzi vengono distribuiti subito, entra la serata. Questo avviene in media tre volte la settimana.
Poi resta sempre la modalità di base notturna, dopo la chiusura di EXPO, quando Banco Alimentare opera con il furgone e recupera il grosso delle eccedenze alimentari, che vengono consegnate il giorno successivo.
Vorrei poi segnalare anche il progetto di Vertical Farm dell’ENEA, installata di fronte al “Supermercato del Futuro” della Coop, simbolo di una agricoltura del futuro, soprattutto per le zone urbane perché necessità poca superficie e poca acqua. E’ un “cubo di vetro” in cui viene coltivata l’insalata e il basilico. Anche questi prodotti vengono periodicamente raccolti e donati al circuito Caritas.
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