Con una delibera approvata in giunta regionale lunedì 14 settembre, il Piemonte ha deciso di applicare l'ecotassa ai rifiuti in arrivo da altre regioni, Liguria in testa, e conferiti nell'inceneritore torinese del Gerbido. Un provvedimento di cui si parlava da qualche settimana e di cui si attendeva solo la conferma, ma che per diventare effettivamente operativo necessita ancora di una legge regionale ad hoc, senza la quale non è possibile per piazza Castello utilizzare i soldi che verranno incassati dai gestori.

Si tratta di venti euro a tonnellata per un totale, da qui alla fine dell'anno, che oscillerà tra le 20 e le 25 mila tonnellate di rifiuti, come ci spiega Roberto Ronco, funzionario dell'assessorato all'Ambiente della Regione Piemonte. “Stiamo parlando complessivamente di circa 500 mila euro, una piccola quantità di denaro rispetto a budget miliardari, ma per le possibilità di spesa di un assessorato all'Ambiente non sono certo poca cosa”. Tutto denaro che per legge dev'essere reinvestito in politiche ambientali, sulle quali tuttavia non c'è ancora un'idea precisa. “La legge regionale deciderà anche le modalità e gli ambiti di utilizzo. Prevediamo che possa essere pronta tra un mese e mezzo” dice Ronco.

Allo stato attuale, dunque, la Liguria sarà il principale “contribuente”. Nel corso del 2014 la Regione guidata da Giovanni Toti, a causa della chiusura della discarica di Scarpino e per l'assenza di inceneritori e di impianti di trattamento dell’organico, con una raccolta differenziata media di poco più del 30%, ha portato in Piemonte 50 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati. Nel 2015 ne porterà 149 mila (86 mila quelle già conferite nel primo semestre) al prezzo di 110 euro a tonnellata, più il costo del trasporto e d'ora in poi i 20 euro dell'ecotassa appena introdotta per le tonnellate conferite al Gerbido.

(foto lastampa.it)